di Brigida Vicinanza
Da Palazzo di Città arriva il dossier dettagliato di tutti gli “investimenti” e gli impegni che l’amministrazione comunale metterebbe in campo a favore di chi ha bisogno sul territorio salernitano. Dopo le polemiche del fine settimana infatti il Comune ha pensato di chiarire e definire le linee programmatiche sulla questione “solidarietà”. Un elenco dettagliato stilato dall’amministrazione comunale che ha sottolineato che “la rete dei servizi per la lotta alla povertà e all’emarginazione è uno degli obiettivi e siamo impegnati costantemente a monitorare i bisogni del territorio implementando servizi ed attività in grado di poter rispondere alle esigenze“. Ma non poco tempo fa, dai Missionari Salesiani, che si occupano di dare ospitalità ai senza fissa dimora arrivava la richiesta di “più sinergia e collaborazione con il Comune, da sempre assente alle problematiche”, per non parlare del grido di aiuto che quotidianamente lanciano gli operatori della mensa San Francesco, che oramai arrancano per poter mantenere il servizio. Ma nell’ambito dell’Area povertà prevista dalla programmazione regionale, fanno sapere dal Comune, sono stati inseriti alcuni finanziamenti: 440.000 euro in bilancio comunale per i servizi di pronta accoglienza e pronta reperibilità; 40.000 euro per il sostegno economico straordinario previsti in bilancio comunale; 15.000 euro previsti per l’accoglienza residenziale per donne in difficoltà e, infine, 120.000 euro per un progetto per un lavoro di inclusione e interventi per l’emergenza sociale (affidato alla Caritas diocesana e consta di una rete di servizi integrati che i prevedevano la presa in carico dei soggetti in un percorso che andava dal primo contatto, all’accoglienza, al reinserimento sociale, attraverso l’accompagnamento all’autonomia”. Viene ricordato dall’amministrazione che sono stati “120 utenti giornalieri che si sono recati presso la Mensa San Francesco”; “32 gli utenti che hanno usufruito del servizio di accoglienza presso il dormitorio don Giovanni Pirone in via Bottiglieri”; i “125 i nuclei familiari che hanno potuto usufruire del sostegno economico e sociale che ha consentito di dare risoluzione temporanea a determinate problematiche; “circa 320 nuclei familiari sono stati accompagnati nel pagamento di utenze”. Intanto esiste, fanno sapere dal Comune, “Unità di Strada”, il cui servizio è stato rivolto “ai senza fissa dimora e soggetti in disagio nei luoghi di aggregazione spontanea per soddisfare bisogni primari con distribuzione di viveri accoglienza di primo livello, ascolto ed informazione, Il servizio ha messo in rete le tante povertà emergenti ed ha costruito percorsi di accompagnamento verso il reinserimento nei circuiti della solidarietà dei soggetti in difficoltà”; a tal proposito, sussitono anche i servizi di “Casa di Nazareth”, nella parrocchia di Gesù Redentore, dove quotidianamente “vengono accolti ed ascoltati decine di immigrati dove possono usufruire di servizio di doccia e pasto caldo”; infine, l’Istituto Missionario Saveriano, dove nel periodo che va da Novembre ad Aprile, solitamente indicato come periodo di emergenza freddo, esiste un servizio di accoglienza notturno maschile per circa 15 senza fissa dimora, accompagnato da una prima colazione. Per quel che concerne il sostegno economico, questi i dati forniti dall’amministrazione comunale: circa 55 nuclei familiari sono stati assistiti economicamente con la fornitura di titoli di viaggio per raggiungere luoghi di cura per motivi sanitari; circa 30 nuclei familiari che hanno perso un congiunto sono stati sostenuti nelle spese funerarie con un contributo di 1.000 euro liquidato direttamente alla’agenzia funebre; 42 utenti in difficoltà socio-abitative con sentenza di sfratto esecutiva sono stati accompagnati alla ricerca di una nuova abitazione con un l’erogazione di un contributo una-tantum di 1.500 euro. Il servizio di pronta accoglienza e pronta reperibilità è rivolto ai senza fissa dimora e soggetti in disagio, ragazze madri, donne maltrattate e minori abbandonati. Il servizio viene offerto con la collaborazione della cooperativa Emmaus per quanto riguarda minori, ragazze madri e donne maltrattate, mentre per i soggetti in difficoltà ci si avvale della collaborazione della cooperativa Cassiopea. Presso la cooperativa Emmaus sono ospitati 3 mamme con sei bambini più una donna maltratta per un costo complessivo di 242.300 euro; presso il Centro di II° Accoglienza di Fuorni gestito dalla cooperativa Cassiopea sono ospitati 37 nuclei familiari con 19 minori per un totale complessivo di 56 utenti per un costo annuo di 197.000 euro. Inoltre è stato aperto, in una struttura comunale, un “ristorante sociale”, Elpis gestito dall’associazione l’Abbraccio Onlus – il ristorante è destinato a coloro i quali non hanno la possibilità di pagare il costo del pranzo.