di Andrea Pellegrino
Le casse della protezione civile attendono 12 milioni dal Comune di Salerno. In verità, in principio erano 16, poi diminuiti in seguito ad una transazione che – tra l’altro – ha evitato anche la visita del nucleo tributario della Guardia di Finanza e quindi della Corte dei Conti della Campania. Si tratta di un decreto ingiuntivo notificato nel 2015 da parte dell’Uta (unità tecnica amministrativa), che fa capo alla Protezione civile, per oneri spettanti rispetto alla gestione del ciclo dei rifiuti durante l’emergenza. Infatti le somme riguardano gli anni 2005 -2008, ossia il periodo del commissariamento del settore rifiuti in Regione Campania. Secondo l’accordo sancito con l’amministrazione comunale, entro dieci anni il debito dovrà essere saldato. In pratica, a conti fatti, più di un milione all’anno dovrà essere accantonato in bilancio e trasferito all’unità tecnica amministrativa della protezione civile. Un sospiro di sollievo, ma non troppo, per l’amministrazione comunale che ha potuto dilazionare la cifra di non poco conto nel corso dei prossimi anni. Solo qualche giorno fa, invece, gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza avevano bussato alle porte del Comune di Napoli. Qui viene rivendicato, sempre dall’Uta, il pagamento di 92 milioni di euro per oneri non versati nel periodo dal 2005 al 2009, alla quale ha fatto seguito un decreto ingiuntivo da 66 milioni risalente ad un anno fa. A Salerno, la transazione avrebbe evitato la visita dei finanzieri ma, naturalmente, non l’esborso della cifra che renderà ancora più fragili le casse comunali. Oltre ai mutui e quant’altro, sui cittadini salernitani graveranno un altro milione di euro e più all’anno. E le ripercussioni saranno, quasi certamente, sull’aumento dei già alti tributi comunali.