L’Università ha sospeso Carmine Alfano, direttore della scuola di chirurgia plastica, in seguito alla diffusione di audio shock e alla denuncia di comportamenti vessatori. Molti specializzandi hanno confermato di aver subito minacce, sequestri, insulti e discriminazioni da parte di Alfano. Inoltre, si è scoperto che il chirurgo è coinvolto in un procedimento giudiziario per truffa e peculato a Perugia, violando il contratto di esclusività con l’azienda ospedaliera. L’Università ha inviato alla Procura di Salerno copia dei verbali delle testimonianze degli specializzandi al fine di valutare possibili reati. A Perugia, Alfano è accusato di truffa e appropriazione indebita per aver eseguito interventi chirurgici a pagamento in cliniche private senza comunicarlo all’azienda ospedaliera. La prossima udienza si terrà il 24 settembre. Inoltre, ex specializzandi hanno affermato di aver subito pressioni da parte di Alfano a testimoniare a suo favore, e di essere stati demansionati e isolati. Si è evidenziata la mancanza di controllo sulla formazione in ambito sanitario, con l’Osservatorio istituito dal Ministero che difende lo status quo e le università, ignorando le segnalazioni di abusi. La sospensione di Alfano ha posto il tema del mantenimento dei requisiti della Scuola di Chirurgia plastica di Salerno, con l’osservazione di artifici anche in altre università. L’associazione Liberi specializzandi ha evidenziato la mancanza di interesse del sistema universitario e degli organi di controllo nel gestire le segnalazioni interne.
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