di Antonio Manzo
<I ricchioni vanno al forno crematorio>. Parole e frasi omofobe e razziste di un docente di chirurgia plastica, Carmine Alfano. Bufera continua sull’università di Salerno dove non bastava la masso-mafia e l’amichettismo in cattedra per rilanciare i problemi vissuti e, in parte, nascosti nella gestione del secondo ateneo del sud. Ora si aggiunge, come se non bastassero i fatti denunciati nell’inchiesta giornalistica di Cronache, c’è anche lo scandalo delle frasi pronunciate da un docente della facoltà di medicina Carmine Alfano rivelate in un servizio del settimanale l’Espresso. Le frasi choc sui forni crematori pronunciate da Carmine Alfano, candidato sindaco di Torre Annunziata per il centrodestra e direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica all’Università di Salerno sono state registrate dai i giovani specializzandi. In pratica è la riedizione del caso, rivelatosi poi una fake news ben confezionata, che colpì il docente di ortopedia Nicola Maffulli accusato di vessare gli specializzandi con l’ordine di flessioni in caso di ritardi alle lezioni. Maffulli, luminare delll’ortopedia mondiale, andò via da Salerno nonostante l’assoluzione con formula piena in sede penale e l’archiviazione del procedimento disciplinare. Dava fastidio. Bisognava mandarlo via dopo una inchiesta che non ha svelato i motivi nascosti ma reali dell’attacco a Maffulli. Ora il rettore nella bufera Vincenzo Loia, alla scadenza del suo mandato (si voterà fra sette mesi il nuovo rettore) promette <indagini interne> sull’ennesima patata bollente che da mesi a questa parte, anche grazie all’inchieste giornalistiche di Cronache, si ritrova tra le mani. Dicono gli specializzandi di chirurgia plastica: «Siamo quasi quotidianamente vessati e minacciati con appellativi offensivi ed esclamazioni volgari. Siamo costretti a subire in silenzio e ad ascoltare battute sessiste e omofobe, creando un ambiente di lavoro tossico e umiliante. Tra gli abusi di potere, il Professore ci minaccia in due modi: sospendendo le ferie a cui abbiamo diritto o impedendoci l’accesso alla sala operatoria. «Oltre a minare la nostra dignità e il nostro benessere psicologico, ciò ostacola anche la nostra formazione professionale ed evidenzia anche un grave abuso di potere da parte del direttore. Questa situazione intollerabile richiede un intervento immediato». L’immediatezza è una particolare attitudine del rettore dell’Università di Salerno Vincenzo Loia. Ha detto che «in ateneo, ad oggi, non è pervenuta nessuna segnalazione», ma di aver comunque «provveduto ad avviare le necessarie verifiche interne, a fronte della gravità dei fatti prospettati». Carmine Alfano è l’ennesimo docente universitario dell’Unisa con velleità politiche, come Maurizio Sibilio candidato non eletto al Parlamento Europeo. Alfano non è aspirante politico a cinque stelle, come Sibilio mancato europarlamentare, più modestamente si accontenta del ruolo di aspirante sindaco di Torre Annunziata. Lui a differenza di Sibilio non ha fittato una vela elettorale da piazzare davanti all’ateneo perché preferisce comizi improvvisati e ispirati come un Vannacci dei poveri. Battute sessiste e omofobe, offese, urla, minacce, vessazioni continue. Esasperati dal trattamento riservato loro da Alfano, primario della Scuola di Specializzazione che si trova all’interno dell’ospedale San Giovanni di Dio gli specializzandi hanno fornito decine di registrazioni audio. Spicca nei suoi comizi dalla cattedra universitaria l’accanimento verso gli omosessuali, anzi i «ricchioni», a cui Alfano vorrebbe riservare un trattamento particolare: «Tutti quanti là dentro, nel forno crematorio a Cava de’ Tirreni e abbiamo risolto il problema». Al primo turno elettorale ha ricevuto il 33,75 per cento dei consensi. A denunciare le frasi choc è stata l’Associazione Liberi Specializzandi (Als). «In America vanno di moda i ricchioni. Qui esistono gli uomini e le donne, i binari non esistono. Quello è ricchione, quell’altro è ricchione, sono tutti quanti ricchioni pure in televisione e vogliono tutti quanti posti importanti». Riferendosi a uno specializzando del secondo anno di Urologia, intenzionato a passare a Chirurgia Plastica, Alfano in una delle registrazioni dice: «È gay, urologia va bene. Qui ci manca una categoria, se mi posso permettere. Dopo che è entrato pure questo, ci mancano le mignotte, poi “tenimm a tutti quanti”» . La parola ora passa al rettore Vincenzo Loia.