In una serata di inizio settembre, con la pioggia che domina la scena e il primo fresco che allevia il calore opprimente dell’estate, ci ritroviamo, dopo un weekend trascorso nel Cilento, precisamente a Castelnuovo Cilento in provincia di Salerno. Per felice caso, ad ora di cena ci troviamo presso la pizzeria “Arte Bianca della Pizza”. Abbiamo cenato con deliziosi prodotti e pizze di altissima qualità, accompagnati da una serie di birre del marchio cilentano Fiej. Incuriositi, chiediamo al proprietario della pizzeria dove fosse situato il birrificio e, con grande sorpresa, scopriamo che si trovava proprio accanto alla pizzeria. Non perdiamo quindi l’occasione di organizzare un incontro con il proprietario! Il giorno seguente ci aprirà le porte per un’intervista, Stefano Ridolfi, mastro birraio e proprietario del birrificio Fiej. Conosciamo Stefano, che ci vuole raccontare nel dettaglio le origini del suo birrificio, svelandoci anche aspetti della sua vita personale. Una vita fatta di sacrifici e lavoro: inizialmente pizzaiolo, prima in Germania e poi a Torino, decide di avviare un progetto ambizioso, una pizzeria con birrificio annesso, insieme al cugino. È qui che, gradualmente, si appassiona sempre più al mondo della birra, affinando le sue capacità di mastro birraio. Passa così da un approccio meccanico della produzione a diventare un vero e proprio creativo nel mondo brassicolo. Dopo un certo periodo, si separa dal cugino e riceve il supporto della sorella, che si occupa della gestione amministrativa, mentre lui si dedica completamente alla produzione, perfezionando continuamente la sua tecnica. Stefano si mette costantemente in gioco, inviando con coraggio le sue birre in giro per l’Italia per migliorare ulteriormente le sue creazioni e chiedere feedback costruttivi. In questo percorso, incontra Luigi Serpe, anch’egli mastro birraio ed esperto del settore, con cui avvia diversi progetti per affinare ulteriormente la sua arte. È una storia fatta di birra ed esperienze: lunghi anni di produzione che sembrano riecheggiare tra i fermentatori che riempiono il birrificio. Con un impianto da 500 litri, Stefano ha costruito in 14 anni una storia brassicola cilentana, che oggi vanta una produzione di 70.000 litri all’anno! Il ventaglio di birre proposto racconta chiaramente le influenze brassicole che ispirano Stefano, con un occhio di riguardo verso le tradizioni belghe e tedesche. Ma la vera chicca che salta subito all’occhio (e al palato) è l’eccezionale facilità con cui queste birre si lasciano bere, perfette per ogni occasione. Il legame con il Cilento non è solo una questione di nome: è un filo conduttore che attraversa ogni sorso, grazie all’uso di ingredienti locali e alla capacità di queste birre di sposarsi a meraviglia con i piatti tipici di questa splendida terra. Descrivere l’ampia gamma di birre del produttore è un compito complesso: riassumere tanti anni di creazioni in poche parole sarebbe riduttivo. Tra le numerose birre prodotte, ve ne consigliamo alcune in particolare. Partiamo dalla Waizen UnaFresca, dal colore dorato e dal profumo caratteristico di questo stile, con una leggera nota agrumata. Delicata, leggera e soprattutto fresca, come suggerisce il nome stesso. È perfetta per dissetarsi in un pomeriggio soleggiato. UnaForte è ispirata alle Belgian Strong Ale: intensa e decisa, con una forte componente maltata. Il sentore alcolico, sebbene presente, è delicato. Con note balsamiche, è una birra avvolgente. Infine, UnaChiara è una Helles beverina e dissetante, arricchita da miele d’arancia e scorze d’arancia. Di un dorato brillante, offre una bevuta delicata in cui emergono alla perfezione le note agrumate e la dolcezza del miele. Ogni birra della linea richiama, attraverso le sue etichette, l’essenza del nome “FIEJ,” che in dialetto cilentano significa “fiera”. Questo termine omaggia la tradizione locale, poiché un tempo, in questa zona, si svolgeva una delle più importanti fiere di bestiame. Su ogni etichetta, un uomo sdraiato sostiene un diverso animale, un richiamo visivo alle radici contadine e agricole del territorio, un legame profondo con la terra che non deve mai andare perduto. Mentre ci avviamo verso la fine della nostra lunga e piacevole chiacchierata, chiediamo a Stefano quali siano i suoi progetti per il futuro, e con grande entusiasmo ci svela che un grande cambiamento è già in corso! È infatti in pieno trasferimento e sta ampliando la sua produzione, spostandosi in Basilicata. Ma niente paura: il birrificio attuale rimarrà operativo, dedicato a studi e sperimentazioni che daranno vita a tante nuove ricette, interessanti e fuori dal comune. Ringraziamo Stefano per averci accolti con grande gioia nel suo birrificio (tra l’altro all’improvviso!) e per aver condiviso il suo vasto sapere, dimostrandoci che la determinazione e la voglia di crescere e mettersi in gioco portano sempre a grandi risultati. Un grande in bocca al lupo a lui, e vi invitiamo a passare di qui per mangiare in pizzeria e per assaggiare una delle sue creazioni! Cheers a tutti! Gianluca Cammarano
Articolo Precedente
Peste Suina Africana: si lavora per arginarla
Articolo Successivo
Alberto Senatore e i fiati del Martucci
Categorie
- Cronaca
- Coronavirus
- Sport
- Regionali 2020
- Spettacolo e Cultura
- Politiche 2022
- Attualità
- amministrative 2023
- Video
- Tech
- Provincia
- Business
- Primo piano
- Senza categoria
- Editoriale
- Speciale Pcto 2024
- sanità
- Enogastronomia
- Web & Tecnologia
- Amministrative 2024
- Giudiziaria
- Politica
- Salerno
- Inchiesta
- Extra
- L'iniziativa
- Ultimora
- Campania
Tags
abusivo
auto
calcio
casa
cava
cavese
celano
costruzioni
crescent
de luca
direttore
discoteca
fiamme
fuoco
gagliano
gambino
incendio
ladro
lettere
NEWS
nocera
nocerina
no crescent
ordinanza
ordine
paganese
pagani
parcheggi
pastena
piazza della libertà
polizia
polizia municipale
porticciolo salerno
porto
poste
rapina
rotary
salerno
siniscalchi
soldi
sport
TOP
udc
vigili
vigili del fuoco