E’ arrivato attorno alle 20.15, poco prima dell’autobus della sua Salernitana. Il presidente Danilo Iervolino, accompagnato dai familiari più stretti, è stato accolto da un lungo e caloroso applauso da parte dei seimila tifosi granata. Il numero uno della Salernitana, prima di accomodarsi in platea, ha salutato calorosamente i ragazzi della Salernitana for Special e le ragazze della Salernitana Femminile. Attorno alle ore 21 è arrivato il suo momento. Colonna sonora “Semplice”, poi il boato dei tifosi e Iervolino inizia a parlare: “Che bello. Un anno difficile, sopportare il direttore De Sanctis, il professore Fimmanò e Maurizio Milan. A parte gli scherzi, Salerno non è più una delle città più belle al mondo, ma inizia ad essere conosciuta anche per il calcio, un bel calcio. Qui a Salerno stiamo dimostrando che facciamo le cose perbene. Da quando sono diventato presidente, quel 31 dicembre che ero in montagna mi convinsi che questa era la cosa giusta da fare”. A questo punto arriva forte il coro “Portaci in Europa” da parte della torcida granata. Iervolino, memore forse delle promesse fatte all’inizio della stagione, in un primo momento glissa: “Già il giorno dopo essere diventato presidente capii che c’era un potenziale incredibile. L’anno scorso è stato bellissimo -prosegue il patron- abbiamo raggiunto una storica salvezza, meritatissima, ma quest’anno abbiamo fatto qualcosa di diverso. Grazie al mister Nicola ed al precedente direttore Sabatini, ma questo è l’anno di De Sanctis e Sousa”. Iervolino riserva al tecnico, appena confermato in panchina, parole importanti: “Un grande mister che ha dato gioco, energia, fraseggio e risultati, un applauso grandissimo a lui. Questa squadra è particolare e va raccontata. Il direttore ha fatto un lavoro straordinario, ma questa è anche la squadra di Ribery. E’ venuto qua da calciatore, pensavano fosse venuto a svernare invece ha dato un contributo decisivo. E’ una squadra costruita con tanti giocatori di proprietà, abbiamo fatto tanti investimenti. Abbiamo iniziato a macinare punti, quella con la Lazio che partita che è stata. Poi -prosegue Iervolino- c’è stato un momento difficile. Le critiche sono arrivate, mai violente, mai offensive, tutte giuste. La squadra è cambiata da quando è venuto Sousa, con lui ha fatto un cammino incredibile. Quell’ 8-2 di Bergamo a me non è sceso, poi avete visto tutti come è andata a finire al ritorno”. E qui ripartono i tifosi con il “Portaci in Europa” e stavolta Iervolino qualcosa la dice: “Io posso fare un pezzettino, il resto devono farla gli altri che a breve saliranno sul palco”. Sollecitato sul futuro, il presidente granata abbozza le strategie del club granata: “La Salernitana sarà forte come quest’anno, attenta al mercato, che vorrà fare bene e puntare sempre più sui giovani. Abbiamo giocato con la difesa più giovane della A, saremo competitivi, belli ed andremo a giocarcela ovunque contro tutti”. Infine arriva la stoccata. Con classe ed educazione, Iervolino chiede al Comune di Salerno di svegliarsi sulla questione Arechi: “La Salernitana deve essere il trasferimento dei valori per i giovani, attrattiva per i talenti e la società vuole fare tutto quello che una squadra di calcio possa fare sul proprio territorio. Voglio investire affinché Salerno sia una city sport ma -sottolinea il presidente della Salernitana- dobbiamo iniziare dallo stadio che è la casa della squadra. Non sono mai polemico, chiedo però più velocità al Comune, di aprire l’altro pezzo della curva, che vengano ammodernati i tornelli, lo avremmo fatto noi se ce lo avessero concesso. Lo stadio deve essere più accogliente, non può piovere in uno stadio di serie A oppure fare file interminabili per entrare”. Un intervento, ovviamente, accolto dal boato di approvazione del pubblico salernitano, esasperato dalla situazione relativa all’Arechi, sempre più fatiscente nonostante la Salernitana sia ormai in grado di ambire di diritto ad entrare nell’elite del calcio italiano. Un’ora dopo, in ritardo, è arrivato il sindaco Napoli. Subissato dai fischi dei tifosi granata, il primo cittadino ha fatto in tempo solo a giustificarsi ed a rispondere sulla questione Arechi: “Ho fatto tardi per rendere possibile questo evento. Ringrazio tutti, i fischi sono democratici va bene così. Il tifo salernitano è stato d’esempio in tutta Italia e di questo vi sono grato. Faremo in modo che anche lo stadio Arechi sia all’altezza di questa squadra e di questa società”.
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