di Erika Noschese,
inviata a Roma
Ci pensa il presidente Danilo Iervolino a smontare i sorrisi di circostanza che, ieri mattina, hanno fatto la loro comparsa a Palazzo di Città, in occasione della presentazione della convenzione dell’Arechi alla Salernitana, esclusivamente per le partite casalinghe. Il presidente della Us Salernitana 1919, ieri pomeriggio, ha partecipato – con entusiasmo – alla conferenza stampa di presentazione del Salernitana club Montecitorio, voluto dal parlamentare salernitano Pino Bicchielli che ha ottenuto il sostegno incondizionato dei colleghi Piero De Luca (Pd), Antonio D’Alessio (Azione), Franco Mari (Alleanza Sinistra Verdi). A raggiungere la conferenza anche un infastidito Maurizio Milan, Ad della Salernitana che ha preferito non rilasciare dichiarazioni. E se Milan tace, il presidente coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa e attaccare, seppur indirettamente, l’amministrazione comunale di Salerno guidata dal sindaco Vincenzo Napoli. «E’ una convenzione che abbiamo ereditato, stiamo andando in continuità. È evidente che questa convenzione non è per noi l’optimum ma è necessaria per continuare l’iscrizione al campionato – ha dichiarato il presidente Danilo Iervolino – La questione del naming, del nome ma è chiaro che non avremmo di certo cancellato Arechi all’interno del nome del monumento, lo stadio attuale ma avremmo potuto dargli un’aria internazionale, uno sponsor che ci avrebbe aperto le porte a maggiori introiti ma anche ad una conoscenza internazionale del luogo. D’altra parte, la convenzione che da parte nostra ci vede esclusivamente degli affittuari, nelle diciannove partite casalinghe e nulla più, non abbiamo disponibilità, non avremo la disponibilità degli investimenti, delle infrastrutture, di quanto altro per ammodernare come noi avremmo voluto. Va bene così, siamo nella condizione di dover continuare con una convenzione già avviata ma ci auguriamo che nei prossimi anni questo possa essere solo il punto di partenza per un ammodernamento completo dello stadio». Grandi progetti che, oggi, restano chiusi nel cassetto di una delusione che a fatica sarà smaltita, a partire dal Coca Cola Stadium che, come ha ribadito anche il numero uno dei Granata avrebbe portato l’Arechi nell’Olimpo internazionale. «Io non sono polemico con la politica, sto solo dicendo che avrei voluto fare molto di più. Siamo semplici affittuari che pagheranno un lauto fitto per le nostre partite casalinghe e non avremo disponibilità dello stadio durante gli altri giorni, non ci sarà alcun museo, non potremo fare manifestazioni che volevamo, l’attrazione di una Salernitana aperta 365 giorni l’anno ma pazienza, andiamo avanti. Evidentemente, la Us Salernitana ha ambizioni troppo grandi per un’amministrazione che, oggi, fa fatica ad uscire fuori dalla comfort zone, puntando su progetti di spessore, accontentandosi dei soliti grandi proclami alla Vincenzo De Luca che nulla, concretamente, portando al capoluogo di provincia. E, dunque, addio al Museo ma, forse, non tutto è perduto e nel frattempo si lavora alla riqualificazione del Volpe e sul settore giovanile.