di Erika Noschese
“La prossima Legge di Bilancio potrebbe finalmente abrogare la norma, prevista dal precedente Governo, che dal 01/01/2019 ha bloccato lo scorrimento delle graduatorie relative ai concorsi pubblici, ripristinando così la disciplina in vigore fino al 31/12/2018”. A parlare così il gruppo “Idonei 2019”, ovvero i partecipanti di concorso pubblico che, ad oggi, non hanno ancora avuto la possibilità di lavorare, a causa della scelta del governo nazionale che, di fatti, ha bloccato le assunzioni a scorrimento, obbligando gli enti pubblici a bandire sempre nuovi concorsi. Quella norma sembra aver prodotto molti danni, sia alla pubblica amministrazione, costretta a maggiori spese per bandire concorsi di continuo, che ai tanti aspiranti a entrare nei ruoli dello Stato, che hanno superato tutte le prove, pur non risultando vincitori. “Con la precedente Legge di Bilancio, il governo giallo-verde introdusse una norma per disciplinare le graduatorie derivanti dai concorsi pubblici. In sostanza, dal 1° gennaio di quest’anno alle amministrazioni pubbliche, oltre assumere i vincitori, è stato impedito di attingere personale pescando dalle graduatorie di merito, formate da candidati non vincitori che però hanno superato tutte le prove della selezione pubblica. Tale norma, nata probabilmente perché il precedente Governo aveva in animo di varare i cosiddetti “concorsoni” unici (mai nati, anche perché il Conte I poi cadde), ha finito per provocare danni enormi sia alle amministrazioni pubbliche sia ai tanti aspiranti, soprattutto giovani, che speravano di poter finalmente accedere ai ruoli della P.A. entro 3 anni dal concorso (tanto durano le graduatorie per legge) – hanno spiegato le persone che sono risultate idonee ai vari concorsi – Nelle settimane scorse, grazie anche alla pressione fatta sull’attuale maggioranza di governo sia da parte di Anci sia da parte di migliaia di Idonei organizzatisi in collettivo, dapprima la ministra Dadone, poi porzioni sempre più ampie della maggioranza, sono sembrati ben disposti ad accogliere le istanze di sindaci, amministratori, sindacati nel porre finalmente rimedio ai danni provocati dalla norma citata (il comma 361 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2019). Infatti, a causa del blocco degli scorrimenti, le amministrazioni pubbliche sono costrette a bandire concorsi di continuo, con aggravi sia in termini di spesa pubblica sia di tempi lunghi per far fronte a esigenze spesso imprevedibili, che sfuggono ai piani assunzionali”. Lo stesso sblocco del turnover, annunciato pochi giorni fa, sebbene cerchi di porre riparo a quanto prodotto da Quota 100, non sembra essere la misura idonea per riparare i danni prodotti dal famigerato comma 361. È per questo che in questi giorni in Commissione Bilancio al Senato, che sta elaborando il testo della prossima Legge di Bilancio, sarà presentato un emendamento che finalmente abroghi e riformi la disciplina relativa allo scorrimento delle graduatorie pubbliche a partire dal 1° gennaio di quest’anno; la stessa Anci nella sua audizione presso la Commissione Bilancio ha posto questa esigenza tra quelle maggiormente prioritarie, urgenti e indifferibili per gli Enti Locali che rappresenta. “C’è solo da sperare che la maggioranza di governo sia coesa e concorde nell’ammettere questo emendamento e far pervenire al voto delle Aule parlamentari un testo che contenga già la nuova norma”, hanno poi detto i membri del gruppo “Idonei 2019”. Ad oggi della questione se ne sta occupando anche il parlamentare salernitano del Pd Piero De Luca.