“I veri soggetti politici sono i giovani”: Caramanno cerca la riconferma - Le Cronache
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“I veri soggetti politici sono i giovani”: Caramanno cerca la riconferma

“I veri soggetti politici sono i giovani”: Caramanno cerca la riconferma

“I veri soggetti politici sono i giovani”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e allo Sport, Angelo Caramanno che – ieri – ha inaugurato la sua sede elettorale. Caramanno, tifosissimo della Salernitana, è candidato con i Progressisti per Salerno, lista nella quale confluiscono quasi tutti gli assessori uscenti. Come affronterà l’assemblea giornaliera? “La giornata di oggi rappresenta per me l’ennesima tappa di un percorso spontaneo e sotto certi aspetti anche obbligato. Il progresso è possibile solo se si riconoscono delle difficoltà sottostanti. Il discorso che muove alla tutela dell’ambiente è già in corso ma le prospettive saranno ben poche se l’intera città non sarà coinvolta in modo radicale. Anche lo sport verrà incentivato. Anzitutto vorrei che rappresentasse un’alternativa sana nel tempo libero per i più giovani”. Ma a che scopo puntare sui più giovani? “L’idea sta nel recuperare un rapporto andato perduto tra le generazioni. I giovani possono portarci ad una riflessione senza precedenti. Il momento storico in cui viviamo lascia loro molto spazio ma spesso si ha difficoltà a fare gioco di squadra. Bisogna potenziare e rinvigorire la coscienza dei cittadini. È paradossale come le nuove generazioni abbiamo già le idee chiare in molti ambiti del sociale, per cui se si vuole fare la differenza bisogna razionalizzare ed elaborare i diversi movimenti giovanili fornendo loro delle strutture di aggregazione”. Quale messaggio d’intesa vuole riferire ai suoi elettori? “Non credo occorra persuadere i cittadini che la nostra città sia un diamante grezzo. C’è molto lavoro da fare, il comparto amministrativo è in panne, ma l’innovazione può dare dei profitti. La Lista “Progressisti per Salerno” s’innesta comodamente entro dei canoni nuovi ma fondamentali quanto quelli che li precedono. In questo non c’è nessuna contraddizione, bisogna trovare un “dispositivo politico” moderno che ci protegga dalla modernità stessa, al fine di tutelare anche le nuove generazioni nell’era del digitale, in sospeso tra la crisi dei valori e l’ostinazione di chi vuole preservare la tradizione. Opporsi testardamente al cambiamento non porterà ordine nella comunità. La nostra missione è cercare di rendere più semplice l’accesso ai nuovi dibattiti internazionali e migliorare le competenze dei nostri figli”. Andrea Orza