I revisori ora bacchettano il Comune: “Previsioni di entrate poi non riscosse” - Le Cronache
Ultimora

I revisori ora bacchettano il Comune: “Previsioni di entrate poi non riscosse”

I revisori ora bacchettano il Comune: “Previsioni di entrate poi non riscosse”

di Erika Noschese
Dal Collegio dei Revisori dei Conti arriva l’ok al Bilancio di previsione che dovrà essere approvato in consiglio comunale il prossimo 31 luglio. Al 31 dicembre 2022 il Comune di Salerno presenta un risultato di amministrazione pari a 264.052.207,91 euro e un disavanzo da ripianare di -162.285.010,55 euro. Dalle previsioni di competenza per gli anni 2023, 2024 e 2025 emerge che per il 2023 l’utilizzo avanzo presunto di amministrazione è di 6.587.483,13 euro mentre il fondo pluriennale vincolato di 52.143.538,68 euro. Per quanto riguarda le entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa nell’assestato del 2022 è di 134.349.061,53 euro, 136.161.737,56 per il 2023, 140.479.737,56 euro per il 2024 e 141.179.737,56 per il 2025; per i trasferimenti correnti è di 45.161.680,70 euro nel 2022, 37.020.701,07 euro nel 2023, 37.040.734,15 euro nel 2024 e 35.928.001,73 euro nel 2025. Per le entrate extratributarie per il 2022 è di 59.962.198,66 euro, 56.398.607,15 per il 2023, 55.448.607,15 euro per il 2024 e 56.929.491,33 per il 2025; per le Entrate in conto capitale è di 57.065.391,71 euro per il 2022, 140.441.265,03 per il 2023, 207.659.996,44 euro per il 2024 e 155.147.290,62 euro per il 2025; per il Titolo 5 – Entrate da riduzione di attività finanziarie è di 3.000.000,00 euro per il 2022, 3.000.000,00 euro per il 2023, 3.000.000,00 euro per il 2024 e 3.000.000,00 euro per il 2025; per il Titolo 6 – Accensione di prestiti è di 9.530.000,00 euro per il 2022, 7.447.562,10 euro per il 2023, 1.650.000,00 euro per il 2024, 150.000,00 euro per il 2025; Titolo 7 – Anticipazioni di istituto tesoriere / cassiere è di 300.000.000,00 euro per il 2022, 300.000.000,00 euro per il 2023 300.000.000,00 euro per il 2024, 300.000.000,00 euro per il 2025; Titolo 9 – Entrate in conto di terzi a partite di giro 340.500.000,00 euro per il 2022, 340.500.000,00 euro per il 2023, 340.500.000,00 euro per il 2024, 340.500.000,00 euro per il 2025 per un totale di 998.924.558,46 euro per il 2022, 1.079.700.894,72 euro per il 2023, 1.085.779.075,30 euro per il 2024 e 1.032.834.521,24 euro per il 2025. Nei verbali stilati però i revisori non mancano di bacchettare l’ente in quanto ci sarebbero da anni previsioni di entrate poi non riscosse. Di fatti, dalla verifica degli equilibri di bilancio 2023/2025 il collegio evidenzia la “esistenza di situazioni che possano pregiudicare gli equilibri di bilancio sia per quanto concerne la gestione di competenza che per quanto riguarda la gestione dei residui; Eventuale presenza di debiti fuori bilancio ex art. 194 del D. Lgs. 267/2000 per i quali dovranno essere adottati i provvedimenti necessari al riconoscimento di legittimità ed alla conseguente copertura finanziaria; 3. Eventuale necessità di apportare variazioni al bilancio sulla base dell’andamento della gestione. A tal proposito, è necessario che le eventuali proposte di rideterminazione degli stanziamenti dei singoli capitoli devono essere assolutamente compensative tra gli stanziamenti assegnati a ciascun dirigente unitamente ad una breve relazione dalla quale si evinca lo stato di avanzamento attuale delle attività programmate nonché la situazione dei propri obiettivi 2023”. A tal proposito, il evidenzia che il parere espresso è condizionato alla necessità che si realizzino le previsioni di entrata e di spesa nel rispetto delle valutazioni, verifiche e stime puntualmente ed analiticamente esposte dal Direttore del Settore Ragioneria, in relazione anche all’accordo per il riequilibrio strutturale dell’Ente sottoscritto con la Presidenza del Consiglio nel quale si prevede il ripiano del disavanzo del 2021 e suggerisce un costante monitoraggio delle entrate in conto competenza ed in conto residui, al fine di migliorare in positivo i flussi di cassa, che ancora risentono degli effetti post Covid-19; di incasso dei residui attivi e lo stato del contenzioso; tutte le altre partite attive del comune, quali i fitti attivi e canoni dei beni di proprietà, imposte proprie e tasse, multe e sanzioni stradali, curandone, poi, con diligenza la riscossione, anche in sede coattiva e di eventuale contenzioso; l’interesse del mercato per i beni per i quali è stata prevista la alienazione. Dunque, ripianati anche gli errori evidenziati proprio dal collegio con la cancellazione di oltre 7 milioni di euro derivanti dall’autorimessa di via F.lli De Mattia e la vendita dell’ex Procura di via Rafastia. Per quanto riguarda l’aumento dell’Aliquota Irpef, dal parere dei revisori emerge che il settore Tributi del Comune di Salerno ha più volte comunicato all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale l’istituzione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco con la richiesta di avere i dati relativi ai flussi dei passeggeri e le modalità di gestione dei rapporti con gli operatori del settore marittimo ma senza alcun riscontro in merito rendendo impossibile attivare per il 2023 l’addizionale sui diritti d’imbarco in tempi utili che avrebbero avuto lo scopo di garantire le entrate previste nell’accordo di riequilibrio sottoscritto con la Presidenza del Consiglio.