«A una dettagliata interrogazione da cui emergono chiari “disallineamenti” economici tra le spese sostenute e i contributi ricevuti dall’Associazione Ornicoltori Salernitani, ci viene risposto semplicemente che i controlli non sono stati effettuati! Parliamo di soldi pubblici rispetto ai quali – non si sa perché – non si effettuano le dovute verifiche, cosa ancor più inammissibile e paradossale considerata la struttura faraonica degli uffici regionali che dovrebbero occuparsi di monitorare i fondi erogati e vegliare sulla regolarità di come si impiegano. Evidentemente, però, recuperando una vecchia battuta, devo constatare che il presidente De Luca casca pure sull’uccello, ovviamente salernitano…». Cosi Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania, nel corso del Question Time di ieri. Il consigliere Nappi evidenzia che la Regione Campania ha istituito il Fondo finalizzato a “Valorizzare e sostenere iniziative istituzionali di supporto alla domanda culturale” e fra i soggetti beneficiari, è rientrata L’Associazione Ornicoltori Salernitani “Enzo Nicastro”, con sede in Salerno, via Tanagro. Ad aprile 2022 è stata disposta la liquidazione della somma di €. 17.160,00, mentre, con decreto dirigenziale n. 132 del 27 marzo 2023, quella della ulteriore somma di €. 13.530,00, sempre in favore di detta Associazione. “A fondamento dell’accesso al beneficio sopra ricordato, in apparente esecuzione delle previsioni del relativo disciplinare, è stato posto il riconoscimento della differenza fra le somme dichiarate come “spese generali” sostenute e quelle incassate per l’organizzazione dell’iniziativa per la quale l’Associazione è stata ammessa al contributo (realizzazione della 6a e della 7a mostra ornitologica internazionale nella Città di Salerno negli anni 2021 e 2022); in special modo, relativamente all’edizione 2021, dal decreto dirigenziale risulta che le spese sostenute dall’Associazione sarebbero state pari ad €. 36.048,25, mentre le entrate pari ad €. 18.780,00, con conseguente disavanzo di €. 17.278,25, poi rideterminato, ai fini della liquidazione del contributo, nel cennato importo di €. 17.160,00 – ha scritto Nappi nel question time – nell’edizione 2022 invece, le “spese generali” sostenute dall’Associazione sono state dichiarate in €. 30.474,50, mentre le entrate in €. 16.790,00, con un conseguente disavanzo di €. 13.784,50, poi rideterminato, ai fini della liquidazione del contributo, nel cennato importo di €. 13.530,00». Da verifiche effettuate dal consigliere regionale emergerebbe la presenza di notevoli discrepanze tra spese e entrate dichiarate e quelle effettive, come peraltro risulta direttamente dai “cataloghi” che la stessa Associazione ha fatto stampare, distribuire e pubblicare. Di fatti, nell’edizione del 2021, per i 6052 esemplari a concorso gli espositori hanno versato la somma di € 6,50 cadauno. L’ammontare complessivo degli incassi riferiti alla sola esposizione è stato quindi pari ad € 39.338, e cioè più del doppio del dichiarato ai fini del contributo in rassegna. A questo importo devono essere aggiunte: la quota “iscrizione e catalogo”, pari ad € 10, che ciascun espositore era tenuto a versare. Gli espositori in questa edizione sono stati indicati in 636: pertanto, tali entrate corrispondono a ulteriori € 6.360; la pubblicità sul catalogo; la vendita di stand e tavoli per gli espositori ed i commercianti del settore, per la quale analogamente non risultano esposti i ricavi. Di conseguenza, per l’anno 2021, l’ammontare complessivo delle entrate di cui è certa l’entità è pari ad € 45.968, cui vanno appunto sommate le entrate relative alla pubblicità ed alla vendita dei tavoli e degli stand commerciali. Nell’edizione del 2022, per i n. 3878 esemplari a concorso gli espositori hanno versato la somma di € 6,50 cadauno. L’ammontare complessivo degli incassi riferiti alla sola esposizione è stato quindi pari ad € 25.207, e cioè assai più del dichiarato ai fini del contributo in rassegna. A questo importo devono essere aggiunti: la quota “iscrizione e catalogo,” pari ad € 10, che ciascun espositore era tenuto a versare. Gli espositori in questa edizione sono stati indicati in 495: pertanto, tali entrate corrispondono a ulteriori € 4.950; la pubblicità sul catalogo (non se ne conoscono gli importi, ma dal catalogo stesso risultano n. 31 inserzioni pubblicitarie); la vendita di stand e tavoli per gli espositori ed i commercianti del settore, per la quale analogamente non risultano esposti i ricavi. Di conseguenza, per l’anno 2022, l’ammontare complessivo delle entrate di cui è certa l’entità è pari ad € 30.157, cui vanno appunto sommate le entrate relative alla pubblicità ed alla vendita dei tavoli e degli stand commerciali. «Appare quantomeno probabile che l’Associazione in questione abbia percepito dall’Amministrazione regionale somme di gran lunga superiori a quanto effettivamente dovuto; tale circostanza, se confermata, getta inevitabilmente una luce “sinistra” sulle modalità di selezione dei beneficiari, oltre che di controllo e di gestione delle risorse pubbliche da parte dell’Amministrazione, ben oltre la singola vicenda che viene in evidenza nella specie», ha scritto ancora il consigliere regionale che chiede al Presidente della Giunta Regionale «quali accertamenti intenda porre in essere per verificare la sussistenza dei fatti oggetto della presente interrogazione e, in caso di rispondenza al vero dei “disallineamenti” sopra evidenziati, quali iniziative intenda adottare sia rispetto alla Associazione indebitamente percettrice di contributi, sia, in generale, per verificare la correttezza dell’intero procedimento amministrativo in questione, che ha comportato l’assegnazione di milioni di euro di risorse pubbliche in favore delle Associazioni individuate come beneficiarie dall’Amministrazione regionale». er.no
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