Mi sembra il titolo perfetto per parlare di quanto è avvenuto dinanzi alla fonderia Pisano. E' ovvio che il diritto al lavoro e quello alla vita, alla salute si sono scontrati solo a causa di un imprenditore cinico e di istituzioni pilatesche. I lavoratori della Pisano devono sapere che questa loro difesa del posto di lavoro si può perseguire solo in coesione con chi difende la vita delle persone del circondario, afflitti da anni di fumi, aria insalubre, polvere che affoga gli appartamenti. Pensare di risolvere la questione occupazionale in modo disgiunto da queste altre ed importanti problematiche, in completa solitudine, porterà al punto che l'imprenditore chiuderà l'impianto e licenzierà i dipendenti non appena le istituzioni saranno costrette a fare il loro dovere di tutela dei cittadini. Questa sarà la conclusione se non ci si concentra su un piano di delocalizzazione e riammodernamento dei sistemi produttivi della fonderia, il cui proprietario pensa ancora che ammassare pneumatici nei piazzali sia l'unico modo per rendere i costi di produzione competitivi. Quindi, unità delle forze e non conflitto deve essere il motto e la strategia. Detto questo, con tutto il rispetto delle aspettative e dei timori dei dipendenti della Pisano, l'atto intimidatorio e violento consumato stamattina da alcuni di loro è da considerare ispirato da delinquenza comune. E la delinquenza va combattuta con la repressione da parte delle forze dell'ordine e della Magistratura. E' a questi organismi che mi appello affinché si provveda a consegnare rapidamente alla patrie galere chi si è reso artefice di questo atto ignobile. Le registrazioni video permettono di identificare velocemente i protagonisti dell'aggressione e le minacce effettuate. Se nei prossimi giorni, su questa linea, non avrò soddisfazione da parte degli inquirenti, sarò io stesso a recarmi in Procura e a formalizzare un esposto, avvalendomi quale prova dei video circolanti in rete. Spero e sono convinto, però, che saranno Magistrati e forze dell'ordine a farsi carico rapidamente, e senza ulteriori stimoli, del rientro nella legalità e della tutela della nostra comunità e delle sue legittime proteste.
Fausto Morrone