Si aggraverebbe la posizione del- l’ex sindaco di Scafati Aliberti ma anche della moglie Monica Pao- lino dopo il sequestro del materiale informatico da smartphone e computer avvenuto giorni fa nel- l’abitazione dei coniugi. Un blitz nato dopo le esternazioni su Face- book dello stesso Aliberti che tra i tanti post contestò l’operato della Commissione voluta dal Ministero. Ed in mano ai periti che in via in- formale hanno già preannunciato al Pm Montemurro che sta conducendo l’inchiesta.
Secondo i primi dati acquisiti dagli esperti l’attenzione è ricaduta su alcune fotografie scattate nelle ultime due campagne elettorali dove entrambi sono ritratte con persone vicine ai clan di Scafati. Un elemento per il Pm Montemurro che è servito a riscontrare con le foto ritrovate sul computer di Andrea Ridosso, l’esperto in Politiche sociali, fratello del boss Luigi e nipote di Romoletto, attuale pentito e imputato come l’autore del delitto di Luigi Muollo e sotto processo.Foto interessanti, abbracci, strette di mano, grande cordialità che proverebbero secondo l’accusa il patto tra Aliberti e gli uomini del clan. A questo book fotografico si aggiungerebbe anche una piccola Monica Paolino e il marito Pasquale Aliberti agenda sequestrata sempre ad Ali- berti definita interessante dagli in- quirenti e che sarà confrontata con quella del telefonino dello stesso ex primo cittadino.
Tutti elementi nuovi che lo stesso Montemurro inserirà nel ricorso da presentare davanti al Riesame che dovrà discutere del ritorno della sentenza della Corte costituzionale. In gioco, come è noto, c’è l’arresto in carcere o i domiciliari. Un’indagine, quella di Montemurro, che va dalla vicenda degli appalti al voto di scambio politico- mafioso.
Ora questi nuovi elementi in mano all’accusa.