I binari arrugginiti, le fermate desolate, gli orologi fermi, le insegne spente, cumuli di spazzatura attorno, fuori e dentro, le stazioni sigillate sono degne del surrealismo più aggressivo. Non si tratta di un paese del terzo mondo, né di una scoperta di un nuovo mondo disabitato, ma delle otto fermate della metropolitana di Salerno che ormai vanno riqualificate. Le fermate della zona orientale in particolare sono quelle più degradate, in cima alla classifica la fermata del parco Arbostella. A dieci passi dalla fermata ancora non ultimata c’è un parco per bambini che giocano, ridono, crescono e in una giornata di sole invernale non possono accorgersi di quello che c’è accanto, i loro genitori però sanno che dietro il recinto c’è qualcosa che non va, si guardano bene da far avvicinare i loro piccoli. Il recinto, avvolto da una stoffa verde che sembra quasi lasciata ad asciugare al sole, ha dei grossi buchi qua e la. Il recinto precario permette di affacciarsi, entrare dentro o magari di lanciare una busta di spazzatura tanto peggio di così, non si può. L’abbandono è sempre una questione di costi soprattutto se nel cuore della città. Così a Salerno sono otto le ferite che chiederanno a breve altri soldi per la riqualificazione. A guardare le fermate si capisce che il tempo passa in fretta e le soluzioni sono troppo lente. Tempo cerca tempo, e il progetto del ’94 all’avanguardia, perchè si poneva l’obiettivo di munire Salerno con un’alternativa per il trasporto pubblico, è sfumato, tempo ormai non ce n’è più. Settantacinque milioni di euro, i primi tre convogli della metro sono stati acquistati nel 2001, 9.263.841 euro spesi complessivamente, delle otto fermate quella di via Vernieri funziona con la metro regionale, le quattro stazioni successive che dovevano allungare il servizio verso Pontecagnano e l’Università di Salerno sono un mistero. I lavori vengono inaugurati dal sindaco di allora e di adesso Vincenzo De Luca, il 6 dicembre 1999, il completamento era previsto per il 2001. Ritardi burocratici, ritrovamenti archeologici, impianti fognari finti e misteriosi costruiti da chi sa chi, deviazioni per problemi idrogeologici e si arriva nel 2004 come termine ultimo per il completamento dell’opera. Dicembre 2002 e’ stato realizzato il 70% delle opere. Nel mese di dicembre 2003 risultano completate tutte le stazioni, solo che per problemi, nel giugno 2004, si accorgono che le stazioni M6 Parco del Mercatello – Mariconda, M7 Arbostella – Camera di Commercio e la M8 Stadio Arechi necessitano di altri ventiquattro mesi di lavoro. Il 1 Settembre 2006 la Regione Campania ha reso disponibili 8 milioni di euro per la realizzazione della fermata M1 – Centro storico alto – via Monti più altri 27 milioni per far arrivare i binari a Pontecagnano. Nel 2008 il sindaco De Luca dichiara che «l’opera è entrata nella sua fase conclusiva. Finalmente la nostra città sarà al livello delle principali metropoli europee». Un anno dopo, nel 2009 sempre il sindaco di Salerno dichiara la metropolitana è «un’opera praticamente finita. A luglio abbiamo sollecitato la Regione per la stipula della convenzione con le Ferrovie dello Stato, ma siamo in dirittura d’arrivo». Gennaio 2013, l’assessore regionale Trasporti pubblici Sergio Vetrella dichiara «Per me la Metropolitana di Salerno ed il Comune di Salerno hanno tutti gli strumenti per poter partire, non capisco perché non partono». Opera: metropolitana leggera di Salerno. Lunghezza: quasi 8 km. Fermate: 8, binario unico, convogli 4. Anni di lavoro: quattordici, dal 1999 ancora in corso.
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