di Erika Noschese
“I bambini hanno bisogno di tornare a scuola, rischiano di perdere la scolarizzazione già acquisita e si determinano ferite nella crescita, non solo diacritica e intellettiva del bambino ma anche nella crescita emozionale e affettiva”. A lanciare l’allarme il dottor Guido Milanese noto psichiatra salernitano che prova a fare il punto della situazione sulle difficoltà che si ritrovano a vivere i bambini, in caso di ulteriore assenza prolungata dalla scuola perchè, dice, la didattica a distanza va bene solo in fase emergenziale ma poi si ha bisogno del contatto vis a vis. In questi giorni al centro dell’attenzione c’è il ritorno a scuola. Questa assenza così prolungata quanto può essere dannosa per i bambini? “E’ fortemente deleteria. Negli altri Paesi, la prima cosa a riprendere – anche nei momenti più cupi e tristi – è stata la scuola, ovviamente nel rispetto delle norme di sicurezza perchè va ripresa con i meccanismi adeguati. E’ il nostro sistema che, in qualche modo, è fallace e determina una condizioni di insicurezza e i bambini non posso frequentare perchè non ci sono le condizioni di sicurezza. E’ come dire una condizione preliminare alla problematica ma negativissima sul piano delle relazioni, della crescita emozionale ed affettiva dei bimbi. Sicuramente la mancanza e il contatto con gli altri bimbi, a livello scolastico e dell’apprendimento scolastico vis à vis è uno degli elementi che determina ferite nella crescita, non solo diacritica e intellettiva del bambino ma anche nella crescita emozionale e affettiva. Per tanto, io ritengo che sia uno dei doveri prioritari di un governo adeguato quello di far sì che in qualche modo la scuola debba riprendere, nell’arco di poco tempo. Ne va delle future generazioni”. La didattica a distanza, in piena emergenza, si è rivelata una valida alternativa e anche in provincia di Salerno molti istituto rischiano di dover ricominciare con la Dad. Per i bambini o i ragazzi può essere dannosa? “Io ritengo che il contatto umano è il primo elemento per quanto riguarda lo sviluppo e la crescita dell’individuo. Il sistema della Dad può essere un sistema che può andar bene in alcuni momenti emergenziali ma non può avere caratteristiche a lungo termine, non può sostituire la funzione didattica nella scuola, all’interno delle aule, laddove i bambini vivono e respirano il senso ed il significato della scuola, non solo per il contatto fra di loro, importantissimo perchè diventa un contatto ludico, si apprende giocando. Ma anche il contatto con l’insegnante che perde autorevolezza al di fuori del contesto scolastico perchè con la didattica a distanza i bambini vivono un’atmosfera che è quella familiare, non hanno la scolarizzazione che, anzi, corrono il rischio di perdere. La scolarizzazione, nelle prime fasi dall’asilo alle elementari diventa fondamentale e il rischio è quello di perdere la fatica già fatta”. Quali sono le conseguenze per i bambini e i ragazzi? “Prevale il senso di solitudine, il senso di paura. Tutti noi stiamo vivendo una fase in cui, in tutti, si sta facendo largo questo senso di pavor indefinito, la paura indefinita dove non si vive: una cosa è avere paura di una cosa oggettiva e concreta e l’individuo cerca di trovare in sè i meccanismi per allontanarla ma laddove per i bambini diventa il mostro sacro che si legge nelle favole e lo vivono quotidianamente, nel loro agire, attraverso il vissuto dei genitori, le mascherine, le comunicazioni terrorizzanti che avvengono a mezzo televisivo e così via. La Dad, al di fuori delle mura scolastiche, diventa elemento fuorviante, può andar bene solo per un periodo molto limitato perchè il bambino si distrae e vive l’atmosfera familiare in maniera diversa e anche la didattica viene vissuta in maniera differente. Non c’è la scolarizzazione e l’idea di dover rispondere all’autorevolezza di un insegnante che anche per loro è una fatica raddoppiata. Non è vero che gli insegnanti trovano comoda la didattica a distanza: ritengo che sia elemento penalizzante anche per gli insegnanti perchè trovano enormi difficoltà nel recuperare autorevolezza nei bambini che non rispondono più direttamente all’insegnante ma a dinamiche intrafamiliari, molto fuorviante”. Il governatore De Luca ha annunciato che se non dovesse calare la curva dei contagi, a breve è pronto a chiudere tutto. Questi annunci, proclami quanto possono essere dannosi anche per un adulto? “Oggi viviamo in una società in cui c’è crisi valoriale, crisi economica, sociale. Vale a dire che in questa società si è inserita la crisi sanitaria e la sommatoria di tutte queste crisi crea una miscela esplosiva difficilmente controllabile. Alimentare questa miscela esplosiva con minacce e ordini non può far altro che determinare, come il cerino vicino alla lattina di benzina, una sorta di anticipazione della stessa esplosione”.