Guerra: ecco le novità per Luci di artista - Le Cronache
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Guerra: ecco le novità per Luci di artista

Guerra: ecco le novità per Luci di artista

di Erika Noschese

La kermesse natalizia Luci d’Artista pronta a voltare pagina con un art director, un regista e, soprattutto nuove installazioni. Il 2022 si preannuncia ricco di novità per il mondo della Cultura: il delegato Ermanno Guerra è già al lavoro per riprogrammare gli eventi, dopo due anni di pandemia, ma le poche risorse a disposizione dell’amministrazione rendono impossibile riproporre l’Arena del Mercatello. Guerra replica alle accuse di chi parla di “piccoli eventi” in città: “Salerno è una città che si è ritagliata uno spazio importante non solo a livello regionale e nazionale, con eventi che hanno una loro dignità; sicuramente è possibile fare di più ma è chiaro che alcuni eventi sono punti fermi di un palinsesto con una dignità assoluta”, ha infatti dichiarato. Guerra, a lei la delega alla Cultura. Si ricomincia dopo una fase di stallo dettata dalla pandemia… “Sì, ringrazio il sindaco per questa nomina che sicuramente è gratificante, mi piace pensare che sia l’apprezzamento per un lungo e appassionato lavoro per il Comune di Salerno e io sicuramente l’ho vissuta così. Per chi vive in mezzo alla gente, credo si percepisca la “fame” di intrattenimento, spettacolo e cultura; si tratta di interpretare una fase delicata, seppure di rinnovato entusiasmo, contraltare di una fase repressiva, sostenendola nonostante il momento non proprio facile che vive il Paese e che vivono gli enti locali e questo è abbastanza evidente. C’è da dire però che non sempre l’attività e la cultura si fanno solo con le risorse, occorre amplificare, coordinare, migliorare la comunicazione, la relazione tra gli eventi”. Salerno grande città ma con piccoli eventi. Si chiede, oggi, di puntare su un livello più alto che vadano oltre i classici eventi… “Mi permetto di confutare l’idea di piccoli eventi. Salerno è una città che si è ritagliata uno spazio importante non solo a livello regionale e nazionale, con eventi che hanno una loro dignità; sicuramente è possibile fare di più ma è chiaro che alcuni eventi sono punti fermi di un palinsesto con una dignità assoluta, non solo relativa alla città. Se devo fare riferimento alla mia lunga attività politica, i primi anni l’amministrazione era tormentata dalla necessità di un evento che collocasse la città a livello nazionale e per felice intuizione è venuta fuori Luci d’Artista che ha aperto scenari nazionali, creando il paradosso che una città di mare avesse il maggior numero di turisti in inverno. È chiaro che dopo vent’anni la kermesse sia da rivedere nella proposta ma sicuramente Luci d’Artista rappresenta un evento che ha dato notorietà alla città di Salerno. Alcuni protagonisti hanno guadagnato un ruolo attraverso un sostegno importante, intelligente e culturale di alcuni eventi ed è quasi ingeneroso mettere in discussione eventi storici perché la competizione ci deve stare; le cose affermate non è facile scalzarle, meritano di restare lì”. A lei il compito di riportare in vita un settore messo fortemente in crisi dalla pandemia… “Sicuramente uno dei punti delicati è quello di legare la proposta turistica a quella culturale, non sempre è avvenuto e una delle possibilità è pensare di superare la precarietà della programmazione, nel senso: se rassegne consolidate che fanno parte del palinsesto da vent’anni devono attendere il rinnovo del contributo ogni anno, è chiaro che la programmazione viene limitata perché bisogna programmare gli eventi almeno sei mesi prima. Un evento pubblicizzato solo pochi giorni prima non potrà mai essere volano per la città ed è un aspetto su cui lavorare, non riguarda solo la mera comunicazione ma il fatto che i finanziamenti sono annuali, andrebbero riportati ad una pluriennalità che ne consenta la programmazione tempestiva e la loro adeguata divulgazione”. Ci sono eventi in corso, portati avanti dall’attuale consigliera ed ex assessore alla Cultura, Tonia Willburger, quali la Rete dei Musei, la candidatura della Scuola Medica Salernitana a patrimonio Unesco. Intende proseguire questo percorso avviato? “La consigliera Willburger ha lavorato molto bene, mentre lei era assessore io ero presidente della commissione Cultura ed abbiamo lavorato in piena sintonia, non c’è alcuna contrapposizione con lei, la conosco da anni e dualismi non esistono, da parte mia c’è solo uno spirito di collaborazione”. Come si fa a lavorare con un settore senza soldi e senza finanziamenti? “Bisogna ottimizzare le risorse, non possiamo sprecare fondi ed è chiaro che una parte di questi soldi devono essere investiti per la comunicazione perché non può essere destinato tutto il budget alla proposta artistica, culturale o spettacolare. Un aiuto è proprio la divulgazione mentre l’altro aspetto è chiamare alle armi l’imprenditoria privata, immaginare un plafond unico da distribuire su tutti gli eventi e questo darebbe una possibilità a chi decide di investire, oltre che una collaborazione civica attraverso una mobilitazione che potrebbe aiutare l’amministrazione. A noi tocca il compito di creare un quadro, ascoltare tutti perché è vero che alcuni con anni di lavoro hanno acquisito un ruolo ma ciò non significa però essere privilegiati”. Una delle proposte avanzate in questi anni è la realizzazione di un piano regolatore per la cultura che possa coinvolgere tutta la provincia di Salerno… “E’ quello di cui ha parlato questo gruppo di lavoro composto, tra gli altri, da Peppe D’Antonio, Claudio Tortora e tanti altri. Mi sembra un’idea da accogliere, interessante perché significa condividere linee guida; credo – e l’ho praticamente come amministratore – che spesso purtroppo si lavori a testa bassa, tra mille impegni ed è chiaro che possono perdere di vista le linee direttive ragion per cui questo piano potrebbe rivelarsi fondamentale”. In vista dell’estate, quali sono gli eventi in programma? L’Arena del Mercatello sarà riproposta? “La prima volta è avvenuta con me, l’anno passato ci abbiamo lavorato, seppur in ritardo. Tendenzialmente, è una cosa interessante anche per riequilibrio geografico nella proposta cultura e perché ha funzionato. L’Arena però credo sia difficile da immaginare con le risorse correnti del Comune, a breve si dovrà ragionare in quest’ottica”. Gli operatori teatrali hanno proposto la realizzazione di un unico cartellone per la stagione teatrale… “E’ una proposta assolutamente condivisibile, da realizzare. Questo, qualche volta, è avvenuto anche per volontà dell’amministrazione ma non sempre è facile trovare un coordinamento tra gli operatori della cultura e dello spettacolo”. Ha mai pensato ad una collaborazione con gli altri Comuni della provincia? “Ho sempre avvertito il ruolo di Salerno come capoluogo di provincia, è il riferimento di un’estesa e importante provincia del nostro Paese. Pensando a Comuni capoluoghi come Napoli, Caserta, Avellino mi vengono in mente specificità e agganci per proposte condivise; è un’operazione complicata ma sicuramente auspicabile, nonostante le difficoltà dettate magari anche dalla burocrazia”. L’amministrazione comunale è al lavoro per la nuova edizione di Luci d’Artista, si cerca un art director ma, soprattutto, di evitare gli errori dell’anno scorso… “Quella dello scorso anno è stato un tentativo di tenere in piedi l’edizione, non valutabile per evidenti motivi. Dopo 20 anni di grande successo in termini di pubblico, imitata ovunque perché oggi sono tante le città che ripropongono la kermesse, è chiaro che sia il momento della svolta, con un art director, un regista, allestimento di tipo diverso. Non è sempre facile fare tutto ma vorrei ricordare a chi si lamenta che sono sempre le stesse cose che il pubblico che arriva è rinnovato ma, sicuramente, dopo tanti anni merita una rivisitazione”.