di Erika Noschese
Oltre mille euro per ciascun turno, per un massimo di sei notturni al mese. È quanto ha proposto l’Aorn di Alta specialità dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino all’Aou Ruggi d’Aragona di Salerno. L’azienda ospedaliera universitaria della città capoluogo, da sempre, vive una ormai cronica carenza di personale medico e infermieristico ma ciò non impedisce ai medici presenti di accettare le “trasferte”, chiaramente a fronte di una lauta ricompensa. Così, dal 1° gennaio 2025 è stata rinnovata la convenzione per le prestazioni di neuroradiologia, come richiesto dal direttore del dipartimento Testa Collo e dal direttore dell’Uoc Neuroradiologia. Una richiesta che si rende necessaria a fronte della recente immissione nelle funzioni dell’Uoc e per garantire i turni necessari ad assicurare i Lea, ragion per cui si è richiesto il reclutamento di ulteriore personale dirigente medico specialista nella branca in questione. L’accordo, che prevede prestazioni per Neuroradiologia diagnostica, sarà operativo fino al 31 dicembre 2025 per un massimo di sei turni notturni al mese di neurologia diagnostica (12 ore ciascuno dalle 20 alle 8) presso l’Aorn a fronte di un corrispettivo pari a 1.080 euro per ogni accesso/turno. Intanto, proprio sul fronte della carenza di personale il gruppo Tsrm dell’Uo radiologia di pronto soccorso del Ruggi ha inviato una nota al coordinatore facente funzioni, al primario facente funzioni, al capo dipartimento diagnostica, al direttore amministrativo aziendale e al direttore sanitario aziendale, segnalando le problematiche riguardanti il personale Tsrm in servizio presso la radiologia di pronto soccorso. Già nel mese di agosto 2024, i Tsrm che garantiscono la copertura h24 della radiologia di pronto soccorso avevano comunicato le condizioni di demansionamento e difficoltà professionale nella quale prestavano e prestano tutt’ora servizio. Nel corso di quell’incontro sono state assunte alcune decisioni che sono poi state attuate solo in parte, ragion per cui ad oggi il problema di organico sottodimensionato persiste ancora. Attualmente, infatti, dalle 14 unità si è arrivati a 18 grazie al rientro in servizio di due unità che si erano allontanate per motivi personali mentre altre due unità sono state ottenute tramite una prima ridistribuzione del personale all’interno della Uoc di radiologia. Le 18 unità però non rispecchiano il numero originario pre covid dell’organico di 20 unità. Altra difficoltà è quella relativa agli esami di pronto soccorso, di pertinenza dell’Uo di neuroradiologia, erogati dal personale Tsrm di radiologia. La problematica riguarda le prestazioni diagnostiche Tc Cranio, Tc massiccio facciale, Tc orecchio, Tc cervicale, Tc dorsale, Tc lombosacrale e sacrococcigea che vengono richieste dal pronto soccorso all’Uo di Neuroradiologia, tramite la selezione dell’erogatore Tc neuro ma nella reale esecuzione della prestazione, il personale del comparto che viene incaricato di svolgere tale mansione non è quello dell’Uo di neuroradiologia ma di radiologia di pronto soccorso con una conseguente alterazione dei reali carichi di lavoro. Sempre rispetto a ciò, altra problematica riguarda la distribuzione del personale a livello dipartimentale e i ritardi che si accumulano nell’eseguire un esame più o meno complesso perché si rende necessario mettersi in contatto telefonico con il neuroradiologo. Da qui la richiesta di produrre un report per definire le mansioni di competenza del personale Tsrm in servizio presso la radiologia del pronto soccorso perché sempre più spesso i dipendenti sono costretti ad effettuare prestazioni esterne agli ambienti di lavoro dell’Uo di appartenenza, causando rischio per il personale in servizio che potrebbe incorrere in provvedimenti disciplinari per aver abbandonato la propria Uo di lavoro ma anche problematiche di tipo legale o assicurativo in caso di prestazioni che comportino danni a pazienti o al personale.





