di Alessandra Balzano
Oggi il mondo del lavoro è diviso in due categorie distinte, ovvero i dipendenti statali e i lavoratori con partita iva autonomi. Entrambe, queste categorie, hanno sofferto durante la pandemia, con grandi restrizioni e disagi nella vita quotidiana. D’altra parte però i lavoratori autonomi non hanno avuto un reddito fisso, perché chi ha la partita iva deve lavorare e produrre ogni mese per avere un reddito a fine mese, quindi oltre ad avere la problematica del lockdown, dovevano comunque sostenere a fine mese le spese familiari e quotidiane, come le spese per l’alimentazione, il mutuo e l’assicurazione. Chi ha avuto la possibilità negli anni precedenti di risparmiare, ha potuto affrontare questo periodo, anche se c’è stato un piccolo aiuto da parte dello Stato ma non in maniera presente e forte. Ma purtroppo c’è anche stato chi ha dovuto sostenere delle spese e costi mensili elevati, che dopo tanti mesi di chiusura ha dovuto chiudere l’attività o cercare altre soluzioni. Un esempio di lavoratore autonomo con partita iva è Giuseppe Balzano, un uomo di 52 anni che commercia articoli sportivi per palestre ed integratori alimentari. Il signor Balzano racconta come è riuscito ad andare avanti nei mesi del lockdown e poi successivamente con la riapertura parziale che, guarda caso, non ha interessato però il suo settore, che invece ha subito nuove chiusure. “Vendo principalmente articoli professionali da palestra, ovvero attrezzi cardio fitness o macchine isotoniche, ma anche home fitness, quindi anche attrezzature, biciclette e tappeti che si usano in casa”, spiega il signor Giuseppe Balzano, raccontando anche come ha inciso l’influenza della pandemia sul suo lavoro, con anche la chiusura, prolungata, rispetto ad altre attività delle palestre… “La pandemia ha influito come quasi tutte le attività commerciali con partita iva, ovvero in maniera negativa perché con la chiusura delle palestre le persone non hanno più frequentato le sale e anche la richiesta di integratori alimentari come proteine, vitamine e barrette ha avuto un calo e questo ha portato ad un minor fatturato”. Giuseppe Balzano ha anche parlato del supporto dello Stato in questa grave situazione.. “Anche se lo Stato ci è stato vicino, non in maniera così presente, per supportare questa mancanza di fatturato, il disagio era evidente e chi non aveva risparmi per superare questi mesi ha vissuto un periodo difficile”. Il signor Balzano infine parla del presente e del futuro post pandemia, che purtroppo non è ancora arrivato del tutto… “Ad oggi vedo una lenta ripresa del mercato. Ovviamente mi auguro e spero che questa, seppur lenta ripresa, possa continuare tutto l’anno e che non ci siano più gravi interruzioni commerciali, nella speranza che poi dal prossimo mese di settembre si ritorni davvero alla normalità e che tutte le attività e dunque l’economia del nostro paese possa ripartire e vivere magari un nuovo boom”.