di Alessandro Scimone
Le sorelle Cristina e Juanita Galdi continuano la tradizione della loro famiglia trasformando il proprio lavoro in passione. Esperienza, competenza e professionalità nel settore della gioielleria e dell’orologeria sono i punti di forza della loro boutique, situata sul corso Vittorio Emanuele. Una storia iniziata oltre 100 anni fa, con Alberto Galdi, che agli inizi del 1900, apre il primo negozio nel centro storico di Salerno. Con gli anni, anche il figlio Antonio decide di lavorare nell’attività del padre. Insieme danno il via ad scuola di orologeria culminata con il premio “Gran diploma e medaglia” per aver inventato un orologio con 5 anni di carica. Antonio si trasferisce poi in Svizzera per accrescere le proprie conoscenze. Siamo nel 1954 e dopo una lunga esperienza presso les Maisons Rolex e Patek Philippe, Antonio trasforma la Gioielleria Galdi in un punto di riferimento anche per gli amanti dell’orologeria di lusso in corso Vittorio Emanuele, nel centro di Salerno inserendo nella sua boutique il marchio Rolex. Negli anni 80 iniziano a muovere i primi passi la terza generazione della Famiglia Galdi, con l’ingresso in negozio delle figlie Cristina e Juanita. La dedizione alla professione assicura un ricco patrimonio di esperienze, conoscenze e abilità. Oggi a parlare della storia della gioielleria Galdi e della passione con la quale portano avanti la tradizione di famiglia è Cristina Galdi… “La passione per l’orologeria è nata da tempi atavici perché il mio bisnonno, poi il mio nonno, poi mio padre hanno sempre operato nel settore dell’orologeria. Mio padre negli anni 50 è andato in Svizzera e ha frequentato le scuole di alta orologeria sia in Rolex che in Patek, trasmettendoci sia a me che a mia sorella tutti i valori e tutti gli interessi nel settore dell’orologeria. Io e mia sorella invece di giocare con le bambole giocavamo con i meccanismi degli orologi all’interno del negozio, quindi l’amore è stato immediato”. Quali sono le differenze tra l’orologeria di oggi e quella del passato? “Lo studio dell’orologeria è sempre stato lo stesso nel corso del tempo; almeno fino agli anni ‘60 quando ha fatto la sua comparsa l’orologio al quarzo, che ha provocato un momento di crisi della meccanica orologiera. L’ alta orologeria ha però ripreso valore perché in questo campo il movimento meccanico con tecnologie complesse ed originali con un lavoro certosino degli artigiani del settore creano degli orologi preziosi e particolari che suscitano l’ interesse degli appassionati di orologi al contrario dei meccanismi al quarzo che sono presenti negli orologi economici di produzione industriale Esistono infatti scuole di alta orologeria dove i ragazzi imparano il “mestiere”, al’ arte dell’orologeria, come si costruiscono, si assemblano e si disegnano gli orologi come una università. Queste scuole si trovane prevalentemente in Svizzera, la patria dell’orologeria; anche a Milano c’è Rolex Italia, una scuola di orologeria in cui l’ attitudine dei ragazzi viene valutata attraverso un precorso, per poi accedere alla scuola vera e propria; non è necessario avere nozioni di orologeria, anzi a volte si preferiscono ragazzi non abbiano nessun tipo di formazione, in modo da poterli forgaire e farli crescere con il loro modus operandi”. Preferisce gli orologi moderni o vintage? “Entrambi hanno caratteristiche particolari, ci sono orologi moderni dove il meccanismo è un ETA modificato, altri invece sono movimenti prodotti dalla casa madre. Lo stesso Longines, forse una delle più antiche case orologiere al mondo, ha sia movimenti Eta modificati sia movimenti costruiti da casa madre con delle particolarità secondo i diversi studi. Infatti ci sono orologi specifici per personaggi del mondo dell’alpinismo o dell’aviazione, per le spedizioni spaziali, con movimenti creati appositamente per loro”. Salerno può essere considerata un punto importante nell’orologeria? “Sicuramente Salerno è un ottimo punto di riferimento nell’orologeria, le persone sono interessate, si informano, studiano, ci sono dei veri e propri appassionati”. Come avete vissuto il periodo della pandemia per la vostra attività? “Non c’è stato un vero e proprio fermo, la gente ha continuato anche a chiamarci e comprare online e ad interessarsi all’orologeria. Un problema che si è riscontrato durante e dopo la pandemia sono le liste di attesa, molte case orologiaie hanno dovuto bloccare la produzione, infatti oggi per comprare un orologio, lo si deve prenotare e dopo forse un anno lo si può indossare”.