Giocondo: Balneari, ancora nessuna novità - Le Cronache Ultimora

di Erika Noschese

 

 

Potremmo definirla una fase di stallo, ma in realtà il periodo di riferimento è di molto superiore a quanto accettabile dai balneari. Risale, infatti, allo scorso giugno l’ultima notizia riguardante il comparto risale a giugno dello scorso anno, quando non si parlava tanto di concessioni demaniali quanto di indennizzi, tema molto più caro a chi governa: si discuteva, infatti, circa un emendamento della Lega inserito nel decreto coesione, riguardante gli indennizzi nei confronti del gestore uscente qualora, in fase di gara da effettuarsi secondo le nuove direttive, il gestore subentrante fosse diverso. La proposta era stata ritenuta improponibile già dalla commissione bilancio del Senato, poiché si parlava di un indennizzo “corrispondente al valore aziendale dell’impresa insistente sull’area oggetto della concessione”, da calcolarsi per mezzo di un perito nominato dal concessionario uscente cui sarebbe stato riservato anche il diritto di prelazione a parità di offerta. Rielaborato, l’emendamento ha avuto il no anche dal Quirinale poiché non pertinente col provvedimento. Ma oltre questo passaggio, il nulla.

Ed è un silenzio che pesa, soprattutto perché i balneari continuano ad investire risorse sul territorio pur senza sapere se, come e quando ci saranno i provvedimenti del Governo per la regolamentazione delle concessioni: lo fanno, infatti, senza sapere se effettivamente quel lotto attualmente in loro possesso sia poi aggiudicato a un nuovo gestore.

E nel silenzio delle istituzioni, fanno doppiamente rumore i mezzi attivati già in questi giorni sui vari lotti della città di Salerno, così come in tutte le aree di diretto interesse, visto che i concessionari non possono restare in attesa di provvedimenti che non si sa se e quando arriveranno.

Marcello Giocondo, presidente del Sindacato Italiano Balneari della Campania, chiarisce il punto.

Qualcosa si muove?

«Attualmente la situazione è ferma. Siamo in attesa che il Governo faccia il provvedimento per la regolamentazione delle concessioni e le gare riferite alla Bolkestein. Abbiamo avuto una proroga fino al 2027 ma siamo in attesa di un provvedimento legislativo che metta a posto anche la delicata situazione delle concessioni demaniali».

Fino al 2027 quindi anche nuovi impianti potranno sorgere?

«No, la proroga si riferisce solo alle concessioni già in essere, quelle operative. Non riguarda nuovi impianti, non ce ne sono di nuovi. Ci sono soltanto alcune rarissime eccezioni in alcuni comuni d’Italia, come ad esempio a Jesolo e a Forte dei Marmi, dove i comuni hanno avviato preventivamente delle gare per assegnare dei lotti. In Campania non ci sono queste realtà».

Dal punto di vista legislativo la Campania ha potuto e/o può fare qualcosa?

«L’unica novità degna di nota riguarda l’approvazione del Puad, il piano per l’utilizzo delle aree demaniali. ma oltre queto non è stato fatto più niente, perché null’altro può fare la Regione. Anche la Campania, infatti, è in linea con le altre regioni».

Cosa c’è da attendere, allora?

«Che il governo Meloni, nonostante lo abbia promesso in campagna elettorale, metta mano a questa legge quadro sul riordino della materia demaniale, che riguarderà anche gli stabilimenti balneari, oltre a tutto ciò che sta su costa, compresi i porti. Fino ad oggi non si è fatto ancora nulla, noi come sindacato siamo in attesa che questo avvenga. Lo stiamo sollecitando continuamente, ma finora zero risposte dal governo».

 

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