Manca poco alla presentazione delle liste e anche Castelnuovo Cilento andrà al voto. Ai nastri di partenza, c’è l’avvocato Gianluca D’Aiuto.
Cominciamo dal principio: perché questo impegno?
“Vivo a Castelnuovo Cilento e mi sento particolarmente legato al mio paese. Mio padre Giovanni è stato Segretario Comunale fino al 2002 e ha dedicato gran parte della sua vita al servizio del nostro paese. Il mio impegno deriva dalla necessità e dal desiderio di riportare Castelnuovo in una condizione di sviluppo e di miglioramento, approfittando delle sue peculiarità naturali di centralità nel territorio cilentano, sia sul piano commerciale che residenziale, oltre che turistico trovandosi anche ridosso della fascia costiera come primo punto d’ingresso. Faccio l’avvocato penalista ed il professore universitario con estrema soddisfazione mia e dei miei assistiti, ma a volte il senso umano che invade la coscienza spinge a dedicarsi in maniera più incisiva alla collettività, al proprio paese ai propri concittadini, che sicuramente non mi conoscono come un cosiddetto “stanca chiazza” o peggio ancora “fenomeno da avanspettacolo”, ma piuttosto dedito in maniera proficua al proprio dovere. Ecco lo spirito che mi ha spinto fare qualcosa, ora e subito, senza esitazione, per il mio paese”.
Progetto Comune: cosa vuol dire?
“Progetto comune rappresenta la visione unitaria di diverse prospettive di partenza, da parte di diverse persone e diversi gruppi, nella più nobile e costruttiva idea di partecipazione democratica. Da questa dialettica del pensiero si è giunti alla migliore sintesi di un progetto comune e condiviso, che rappresenta la forma più completa di risposta da fornire alle esigenze dei nostri concittadini e del nostro comune. Pensi che la nostra avversaria è la moglie di colui che è il sindaco in carica da 15 anni. Quindi nessuna partecipazione democratica ma vera e propria concezione monarchica del potere. Sicuramente questo rappresenta la migliore spiegazione di cosa voglia dire progetto comune, utile a sottolineare la prima differenza culturale tra le parti in competizione elettorale”.
Cosa c’è che non va secondo Lei in Castelnuovo Cilento?
“In Castelnuovo Cilento sono tante le cose che non vanno. Certamente bisogna partire dall’assenza della necessaria manutenzione minima degli spazi pubblici, della cura del verde, della manutenzione di tutto il patrimonio comunale, lasciati in stato di assoluto degrado da parte degli attuali amministratori salvo interventi a scopo elettorale che si sono svolti soltanto in questi ultimi giorni, ma come tali anche ridicoli. Credo molto nella evoluzione sociale dei nostri cittadini che non sono “fessi” come invece probabilmente li ritiene l’attuale amministrazione, mettendo in scena questi siparietti dell’ultimo minuto dopo anni di inefficienza ed incuria. Peraltro è un Comune che non ha saputo approfittare delle diverse opportunità di finanziamento, che non ha una programmazione, che non ha una progettualità puntuale, insomma in affanno da ogni punto di vista”.
I fondi Pnrr sono una grande possibilità: come investirli?
“Il PNR rappresenta il luogo di sintesi delle linee d’intervento in materia di sviluppo sostenibile, in funzione delle specificità del territorio. Le opportunità che da esso possono derivare richiedono una preliminare programmazione, purtroppo del tutto assente in questi anni di amministrazione Lamaida, una progettualità da promuovere partecipata e dinamica, pensata in maniera efficace e cantierabile. Il filo conduttore che deve orientare la progettazione degli interventi finanziabili nell’ambito del PNR è rispondere alla domanda di cosa si possa fare per il nostro Paese, mettendo a disposizione le eccellenti competenze presenti, per favorire la sostenibilità ambientale, economica, sociale e culturale, ponendo i presupposti per la crescita e migliorando la qualità di vita dei cittadini. Sulla base dell’analisi delle criticità e dei punti di forza bisogna promuovere cambiamenti positivi di forte impatto innovativo, con il pieno e costante coinvolgimento dei cittadini, in particolare investendo sulle qualità dei nostri giovani e sul loro entusiasmo, delle imprese e della pubblica amministrazione. La collaborazione di tutti servirà ad identificare le priorità di Castelnuovo Cilento. Consolidare i punti di forza e superare la debolezza della nostra organizzazione, certamente per poter valorizzare le nostre eccellenti vocazioni, certamente quella agricola e turistica in primo luogo. Quindi penso al miglioramento delle reti viarie e di collegamento interno, alla migliore fruibilità delle aree di ubicazione delle scuole e di maggiore affluenza pubblica e privata, al miglioramento e adeguamento agli standard si sicurezza dei marciapiedi, dei ponti e di altre piccole arterie molto frequentate e che avrebbero richiesto un’attenzione molto diversa rispetto a quella sinora riservatagli. Penso alla creazione di piste ciclabili, al miglioramento dell’arredo urbano, all’abbellimento del centro storico del capoluogo, con esaltazione delle specifiche caratteristiche che lo renderebbero unico. Ma non solo. In realtà Castelnuovo avrebbe bisogno immediatamente di nuove reti fognarie, più efficienti e meno dispendiose, un rinnovamento della pubblica illuminazione, un sistema puntuale e diffuso di videosorveglianza tale da contrastare efficacemente la campagne predatorie di furti nelle abitazioni, verificatesi negli ultimi tempi. Questi sono i primi esempi ma l’attenzione investirà tutto il territorio comunale, in maniera strategica e con la massima soddisfazione delle esigenze primarie dei cittadini”.
La sua idea di Europa?
“L’Europa la migliore garanzia delle conquiste di libertà, della democrazia liberale, che le proprie radici nella concezione dello Stato di Diritto, della divisione dei poteri, del rispetto dei diritti fondamentali. Niente è più moderno civile del rispetto dei principi di libera circolazione delle persone, delle idee e delle merci, in un’ottica di cooperazione tra gli Stati. L’integrazione politica ed economica sono un fattore di crescita, coesione e di sicurezza ormai imprescindibile. È richiesta una Europa forte capace di gestire le trasformazioni in atto, in particolare alle nuove frontiere, ai progressi scientifici e tecnologici che portano inevitabilmente anche paure e dubbi. Nessun problema politico globale, sia esso legato all’ambiente, all’economia, alla sicurezza, al lavoro, alla società, può essere risolto solo sul piano nazionale. Il sovranismo non appare certamente la forma appropriata per dare risposte concrete ed immediate ai problemi che i Paesi europei hanno”.
Politica e giovani: qual è la situazione?
“Mi viene in mente una frase pronunciata da Papa Francesco: “A voi giovani […]: abbiate sempre gli occhi rivolti al futuro. Siate terreno fertile in cammino con l’umanità, siate rinnovamento nella cultura, nella società e nella Chiesa. Ci vuole coraggio, umiltà e ascolto per dare espressione al rinnovamento.” Senza i giovani non può esserci avvenire. Il mio primo pensiero è rivolto a loro ed ispirato dalla necessità di garantire un futuro di sviluppo e nuove possibilità di radicamento. La lista che abbiamo formato vede la partecipazione di tanti giovani, tutti attivi e nella propria partecipazione alla comunità locale, interessati e fautori di idee di sviluppo. Facevano parte di diversi gruppi di opinioni, con forte spinta di solidarietà e condivisione. Proprio loro rappresentano il fulcro del nostro progetto comune, in contrapposizione, come accennavo in precedenza, a sistemi feudali di cooptazione e designazione antidemocratica di discendenza “monarchica”. Le nostre idee sono giovani e vanno ben oltre gli schemi”.
Castelnuovo Cilento domani: principali progetti?
“Inutile riferirsi a grandi progetti che pure vanno studiati e programmati. C’è bisogno di ripartire dalle cose più necessarie che riguardano l’adeguamento ed il rinnovamento dei servizi. Tante cose immediatamente fattibili renderebbero la prospettiva concreta di un rilancio. La valorizzazione del centro storico e la creazione di una viabilità adeguata alla realtà produttiva, agricola e commerciale, turistica, più sicura per i cittadini, insieme alla creazione di novità di valorizzazione ambientale e sviluppo sostenibile sarebbero in grado di rendere Castelnuovo Cilento un luogo di eccellenza di benessere e vivibilità, uniche nel panorama campano”.
Castelnuovo Cilento è entrata nell’Unione dei Comuni. Qualora dovesse essere eletto, cosa farà? “Mi riservo di approfondite valutazioni. Bisognerà capire le motivazioni reali di tale scelta. In linea di principio penso che Castelnuovo debba trovare soluzioni di condivisione e cooperazione con gli altri comuni più vicini, nell’ambito della medesima area territoriale di questa parte della Valle dell’Alento. Penso ai comuni vicini di Casal Velino, Salento, Ascea e Vallo della Lucania. Sicuramente in questo ambito territoriale le opportunità di una gestione unitaria o condivisa di alcuni servizi potrebbe essere una soluzione utile sul piano economico, qualitativo e di efficienza”.