di Giuseppe Ianni
Il giardino antistante lo storico Palazzo Migliacci, nel cuore antico di Felitto, si è prestato come magnifica scenografia all’esposizione pittorica. Nel decennale della scomparsa del noto pittore Gennaro Morra, i familiari e dirigenti di associazioni culturali ne hanno ricordato la figura e l’opera con una mostra pittorica Antologica. L’esposizione che annovera 22 opere degli ultimi trent’anni è stata dislocata in un suggestivo percorso, fra le mura secolari del palazzo che appartenne ai Filomarino. La rassegna pittorica è stata voluta dagli avvocati Giuseppe ed Ennio Crescella, parenti ed esecutori testamentari dell’artista, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Felitto. A curare l’esposizione Enrico Andria, dirigente del Touring Club Italiano di Salerno, unitamente a Rosi di Stasi, presidente dell’associazione A.P.S. “Pasquale Oristanio”, nell’intento di tenere vivo il ricordo di Gennaro Morra, ravvivandone la memoria attraverso la riproposizione dell’opera pittorica. L’apprezzato maestro Morra era nato a Roccadaspide per poi trasferirsi a Padova per ragioni di lavoro ed è lì che ha vissuto gli anni più fulgidi, per imporsi con la sua pittura in un contesto nazionale ed internazionale. Tornato a Roccadaspide, in età pensionabile ha voluto passare il resto della sua esistenza nella sua casa natale, dove ha continuato a dipingere con sempre maggiore slancio, consacrando la sua arte con le opere più belle ed interessanti della sua lunga carriera pittorica. Si spense nella sua amata terra d’origine in Roccadaspide il 17 maggio 2011, lasciando ai collezionisti ed alle persone care le opere più intense e la lezione più bella di un realismo pittorico di grande intensità espressiva. La mostra vuol essere un momento di conoscenza e presa visione del grande patrimonio pittorico che il maestro ha lasciato a perenne ricordo del suo viaggio come protagonista del mondo dell’arte. Significativi ed apprezzati gli interventi alla serata inaugurale dell’avvocato Ennio Crescella che ha ricordato la vita dell’amato zio, Rosi di Stasi organizzatrice e proprietaria dello storico palazzo. La cerimonia dell’inaugurazione è stata condotta dal dottor Di Stasi, mentre ad allietare la serata musica e canti della tradizione cilentana dei bravissimi fratelli Campitiello. Dunque, l’opera pittorica di Gennaro Morra, per oltre quarant’anni ha abitato il limbo dell’arte, con le sue massime espressioni che hanno spaziato dai vellutati paesaggi di luci, spesso dai toni crepuscolari, alle figure sempre più vestite di sapienti armonie espressive, dal linguaggio carico di significative spiritualità. L’opera compositiva della sua maturità è sempre più pervasa da un sentimento poetico, di desiderio di bellezza, di armonia che solo i cangianti toni della sua tavolozza riescono a far quasi palpeggiare la materia pittura che, diventa soffusa e trasparente all’occhio dell’osservatore. A ragione di ciò, l’artista meglio si manifesta nella poetica delle composizioni floreali, un desiderio di luce, di colore, di aria trasparente che ti fa assaporare i profumi delle terre del Sud. Quel Sud a lui caro, che ha portato nel cuore negli anni di frequentazione del Veneto e che gli ha ispirato trasognate malinconie che solo il colore ha saputo trasformare in poesia visiva. La mostra inaugurata sabato 11 settembre a Palazzo Migliacci di Felitto, sarà visitabile dalle ore 17, fino a domenica 19 settembre.