Il G.I.C.O. (Gruppo di Investigazioni sulla Criminalità Organizzata) del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Salerno ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, ex art. 321 c.p.p., emesso dal Tribunale di Salerno – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della locale Procura, a conclusione di complessi accertamenti esperiti sul conto di un intero nucleo familiare. I reati contestati ai 5 (cinque) indagati sono l’intestazione fittizia e il riciclaggio di proventi illeciti derivanti da evasione fiscale. Il promotore dell’illecita condotta – M.N., era stato già deferito all’A.G. dai finanzieri del Nucleo di pt in quanto amministratore di una società impegnata nella commercializzazione di pallets, con sede in San Valentino Torio poiche’ si era avvalso di una serie di società cartiere, da lui stesso create ad hoc, per emettere fatture per operazioni inesistenti. L’attività fraudolenta gli consentiva di sottrarre al fisco circa €. 5 milioni di Iva. A termine della prima indagine, i finanzieri, su decreto di sequestro preventivo “per equivalente” emesso dall’A.G., erano riusciti a sottoporre a sequestro soltanto un appartamento del valore di alcune centinaia di migliaia di euro, essendo riuscito l’amministratore ad occultare i soldi sottratti al fisco, attraverso numerosi prelievi in contanti dalla società, per diversi milioni di euro. Da lì, i finanzieri hanno messo a setaccio, con un attenta e scrupolosa analisi, i conti correnti bancari intestati ai familiari, accertando che le somme prelevate in contanti erano confluite sui conti correnti personali dei familiari, per poi essere utilizzate per l’acquisto del bar e del tabacchi. La successiva attività investigativa posta in essere consentiva, infine, di verificare in realtà che l’attività commerciale era gestita dal titolare della società di pallets (M.N.). Il sequestro, che ha colpito un bar e l’attiguo locale tabacchi, siti in Salerno in località “Mercatello”, nonché la totalità delle quote societarie intestate al cognato e alla sorella del citato M.N., è stimabile in circa 3 milioni di euro.
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