L’intenzione di tutti è proseguire la consiliatura fino alla scadenza naturale ma la situazione politica allo stato sembra che sia abbastanza complicata. Questioni politiche che avrebbero compromesso la già delicata maggioranza del sindaco Galdi. Il colpo di grazia: la frettolosa ufficializzazione in Consiglio comunale di Forza Italia che avrebbe reazionato il gioco degli equilibri del governo cittadino. Il problema, a conti fatti, riguarderebbe proprio la giunta, dove attualmente siedono ben quattro assessori comunali targati Fi. Una sproporzione smascherata dal gruppo dei quattro indipendenti (Monetta, Alfieri, Palumbo e Di Matteo) che con un colpo solo avrebbero messo in seria difficoltà la maggioranza Galdi durante l’ultimo Consiglio comunale, determinando la nuova crisi politica. Un puzzle fatto di delicati tasselli, in considerazione anche di un’amministrazione di centrodestra che già da tempo ha perso il suo alleato naturale: i Fratelli d’Italia di Edmondo Cirielli, attualmente all’opposizione. L’exit strategy ora vedrebbe due ipotesi in campo: l’allargamento a tutte le forze del Consiglio comunale, quindi Fratelli d’Italia, Pd e la stessa Rifondazione Comunista di Mazzeo e un governo di grande coalizione; oppure una operazione chirurgica che vedrebbe la fuoriuscita di un esponente di Forza Italia e l’ingresso di un esterno in rappresentanza del gruppo dei quattro dissidenti. Nell’una o nell’altra ipotesi, pare che la prima tappa sia una seduta consiliare che potrebbe tenersi anche nel prossimo weekend. All’ordine del giorno dovrebbe esserci la vicenda Se.Ta ma l’Assise potrebbe essere un buon test politico per Marco Galdi. Ed ecco le posizioni. Forza Italia, dalla sua, è determinata a «difendere tutti i suoi componenti, siano essi consiglieri comunali o assessori» ma annuncia Enrico Polacco, capogruppo dei forzisti: «C’è grande serenità e senso di responsabilità. Probabilmente sono gli altri che sono in fibrillazione, noi restiamo con i piedi per terra». Quanto alla nuova giunta, dice: «Se mai ci sarà, sarà il frutto di un confronto interno con tutti. Non siamo per mosse avventate e pensiamo che questa consiliatura debba giungere fino alla fine». Un pensiero quest’ultimo anche di Antonio Palumbo, uno dei quattro consiglieri comunali “dissidenti”: «Seppur esponente di centrosinistra io credo che Marco Galdi debba proseguire fino alla fine. Il peggior sindaco, a mio avviso, è superiore del miglior commissario prefettizio. Abbiamo sottoscritto un documento e sosteniamo questa linea fino alla fine». Quanto ai problemi politici dice: «Noi come gruppo misto non abbiamo rappresentanza nelle commissioni. Insomma andiamo in aula senza sapere neppure cosa approviamo. Questo non va bene». E su un possibile allargamento politico sostiene: «La sostanza non cambia. Io (almeno parlo per me) sosterrò Marco Galdi». I Fratelli d’Italia, invece, ipotizzano una strada da seguire. «Il sindaco venga in aula, azzeri la giunta e si dimetta. Solo a questo punto apra le consultazioni e vedremo se ci sarà un accordo programmatico. Non solo con noi ma anche con le altre forze politiche presenti in aula», dice Germano Baldi, capogruppo consiliare di Fdi.
di Andrea Pellegrino