Nocera Inferiore. Avrebbero frodato il fisco con il carburante per oltre 110 milioni di euro di evasione di imposta: 6 indagati per un sistema fraudolento che sarebbe stato realizzato attraverso l’impiego di società cartiere che, direttamente o tramite società “filtro”, risultavano figurativamente cessionarie del carburante e omettevano di versare l’imposta. Furono scoperte operazioni inesistenti pari a oltre 200 milioni. In questo modo le imprese destinatarie del prodotto petrolifero ottenevano forniture a costi nettamente inferiori rispetto a quelli di mercato. A indagare la procura di Santa Maria Capua Vetere che qualche mese fa aveva ordinato anche un blitz con sequestro per milioni di euro. Sarebbe emerso l’esistenza di diverse società cartiere, esistenti cioè solo su carta, intestate a persone con precedenti per reati fiscali e prive di strutture organizzative e operative. Società che si sarebbero interposte nell’acquisto all’estero di carburanti, ponendosi falsamente, tramite fittizie attestazioni, come esportatori abituali, e dunque legittimati ad acquistare prodotti petroliferi in esenzione di Iva. Prodotti che tramite un giro vorticoso di fatture per operazione inesistenti, sarebbero stati poi ceduti a prezzi inferiori a quelli dei mercati alle aziende di carburanti, che potevano poi praticare al pubblico vantaggiosi prezzi al litro di carburante. Attraverso la frode, gli inquirenti avevano calcolato che erano stati messi in commercio in tre anni tra il 2018 e il 2021 oltre 600 milioni di litri di gasolio e benzina per autotrazione con l’evasione dell’Iva di 112 milioni di euro. Iscritti nel registro degli indagati imprenditori del napoletano, Nocera Inferiore, Castel San Giorgio e di Salerno e del Casertano (Marcianise) coinvolti nell’inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere con le rispettive aziende alcune con sede anche nel nord Italia come Milano. L’indagine si era presentata difficile da ricostruire, vista l’enorme mole di documentazione falsa, soprattutto fatture per oltre 200 milioni di euro che avevano composto la frode.





