Tutto pronto per l’arrivo del Papa in Marocco. Su invito di re Mohammed VI e delle sedi arcivescovili di Rabat e di Tangeri, il Pontefice è atteso il 30 e il 31 marzo, nella capitale marocchina, per la sua prima visita in Maghreb. “Servitore di Speranza” è il titolo dato al viaggio che sarà all’insegna «dello sviluppo del dialogo interreligioso e della promozione dei valori di pace e tolleranza», come fa sapere la Curia marocchina. Un viaggio dal forte connotato simbolico, nell’anno in cui cade l’ottavo centenario dell’incontro tra San Francesco d’Assisi e il sultano d’Egitto al Malik al Kamil, che ha dato il via alle relazioni diplomatiche tra cattolicesimo e islam. Era l’epoca della quinta crociata, Francesco tentò di convertire il sultano, questi rifiutò il battesimo ma riconobbe il santo come un ambasciatore. Dopo la dichiarazione firmata ad Abu Dhabi, tra il Papa e il grande imam dell’Università di Al Azhar con sede al Cairo, con lo scopo di ritrovare la fratellanza tra i popoli, l’incontro ai piedi della Torre Hassan, principale moschea e mausoleo di Rabat, rinnova i voti tra ebrei, musulmani e cristiani del Marocco. A distanza di 34 anni dal viaggio in Marocco di Giovanni Paolo II, questa visita apostolica si carica di ulteriore significato perché rende centrale il tema della «solidarietà necessaria verso i migranti», un’occasione per riaffermare il sostegno della Santa sede al Patto mondiale sulle migrazioni adottato lo scorso dicembre a Marrakech. Del resto, il primo viaggio di questo Papa, l’8 luglio del 2013, fu proprio a Lampedusa, per rendere omaggio ai migranti annegati nel Mediterraneo. La messa papale a chiusura della visita marocchina sarà sotto il segno della parabola del figliol prodigo (Vangelo secondo San Luca 15, 11-32), in linea con la costante predicazione di Papa Francesco sulla “misericordia di Dio”, che unisce la fede musulmana al «Dio più clemente e misericordioso» invocato all’inizio di ogni sura del Corano. La messa sarà celebrata domenica, nello stadio coperto “Prince Moulay Abdellah” alla periferia sud di Rabat. Il complesso sportivo è dotato di un parcheggio di 5000 auto, sono attesi tra i 7.000 e 10.000 partecipanti. Tutti i cori delle parrocchie del Marocco animeranno questa messa, preparata da frate Manuel Corullon Fernandez, custode dei francescani in Marocco.
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