Autorizzazione all’accensione dei forni provvisoria alle Fonderie Pisano da parte della Procura di Salerno per consentire i controlli da parte dell’Arpac. Sono state così accolte le richieste presentate dalla proprietà assistita dall’avvocato Guglielmo Scarlato per consentire dunque le verifiche già previste dall’ultimo provvedimento regionale che riapriva la produzione dopo la seconda sospensione dell’Aia. I forni potrebbero essero attivi già da lunedì, lavorare quindi per 4 o 5 giorni e successivamente saranno effettuate le dovute verifiche da parte dellArpac. Successivamente lo stabilimento richiuderà e la difesa dovrà produrre nuova istanza per l’eventuale riapertura, ma naturalmente peserà molto la relazione che fornirà l’agenzia regionale per la protezione ambientale, che tra l’altro ricordiamo che proprio sul caso delle Fonderie si è vista recapitare 8 avvisi di garanzia ai suoi più alti dirigenti salernitani. “Il provvedimento – dichiara Corrado Lembo, Procuratore della Repubblica di Salerno – e’ finalizzato per un tempo strettamente necessario solo alla verifica da parte dei tecnici ambientali se ci sono emissioni contro legge in ambiente circostante. Fermo restando – aggiunge il procuratore – che deve essere attivata una regolare procedura di valutazione di impatto ambientale. Vogliamo quindi mettere l’impresa delle fonderie Pisano nelle condizioni di farsi verificare da subito dall’Arpac e dal nostro custode giudiziario”. Con l’apertura temporanea a scopo di verifica delle fonderie Pisano, la Procura intende valutare quindi se ci sono emissioni atmosferiche rischiose per l’ambiente nel corso della produzione nell’impianto. Intanto il presidente delle Acli Gianluca Mastrovito, scende in campo a favore dei lavoratori: “Mentre proliferano comitati referendari, a sostegno delle legittime posizioni, tese a cogliere opportunità o inadeguatezze di una Riforma costituzionale alle porte, la pacifica e dignitosa presenza di stamani, dei lavoratori delle Fonderie Pisano nel cuore di Salerno, sollecita tutti quanti noi a riflettere, su quanto sia ancora lontano, il pieno compimento dei principi e valori costituzionali…a partire dall’art.1 (…fondata sul lavoro) costitutivo dell’identità repubblicana del nostro Paese. Una presenza composta, tollerabilmente silenziosa, a tratti disarmante per il buon senso che la anima, di chi chiede null’altro che la salvaguardia del proprio lavoro e dunque della propria dignità. Richiesta agita nella consapevolezza e responsabilità; che rischia di “ridursi” in disputa tra diritti – la tutela (del lavoro) per alcuni, che non leda diritti (alla salute) di tutti. Spazio di contesa, dove a perdere è sempre l’umano nella sua dimensione di lavoratore, cittadino, consumatore. Dignità e buon senso, dunque, non sempre facili da tenere insieme, soprattutto quando c’è di mezzo il lavoro (e dunque l’identità di ciascuno), quando la sua assenza, diminuzione o privazione, diventano facilitatori, di grandi attriti interiori e relazionali. Le Acli salernitane, ritengono sia tempo, di costruire alleanze sociali, che nel rispetto dei compiti della politica e delle istituzioni, concorrano a generare soluzioni possibili ed immediate.
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