Il destino delle Fonderie Pisano è quasi segnato. Dalla Regione Campania arriva una nuova diffida alla proprietà. Questa volta, nell’ambito del procedimento di riesame dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) nel mentre resta sospeso per le controdeduzioni l’iter per la Via (valutazione di impatto ambientale) che già ha incassato un preavviso di diniego. Il 16 gennaio scorso la Regione Campania ha scritto alla ditta Pisano, informando anche Arpac, Comune di Salerno e Procura della Repubblica. Sessanta giorni di tempo per attivare idee, misure ed interventi per assolvere alle prescrizioni dell’Arpac. Un percorso non semplice considerato – si legge nella nota – «che dal rapporto finale dell’Arpac sono emerse una serie di criticità», al punto da chiedere chiarimenti al Comune in merito alla presunta «esistenza del pericolo di danno all’ambiente e per la salute». Già il 21 novembre la dirigente regionale del settore ambiente sollecitava il sindaco Napoli di «valutare situazioni di pericolo o danno per la salute». Una nota, quest’ultima, finita anche sulla scrivania del Prefetto di Salerno, del Procuratore della Repubblica e del Comandante del Noe di Salerno. Una precedente visita ispettiva dell’Arpac aveva acceso l’ultimo campanello d’allarme. Quattro pagine della relazione finale utilizzate solo per riportare le difformità. Criticità che dovranno essere superate dalla famiglia Pisano per l’ottenimento dell’Aia il cui destino, però, resta agganciato al via libera della Via.