di Nicola Russomando
Con delibera n. 42 del 7 ottobre scorso il Consiglio comunale di Giffoni Valle Piana, su proposta del sindaco Antonio Giuliano, ha approvato “la manifestazione di volontà finalizzata al riconoscimento di personalità giuridica alla Fondazione Giffoni”. Le fondazioni sono complessi di beni rivestiti di personalità giuridica per uno scopo statutario e, come tali, abilitati dall’ordinamento a ricevere la qualifica di persone giuridiche. La differenza rispetto alle persone fisiche, ovvero agli esseri umani, è che quanto nell’uomo è naturale, come la capacità di agire, nelle persone giuridiche è un processo artificiale, assicurato dagli organidell’ente a ciò preposti. Un grande giurista italiano del secolo scorso, Santi Romano, a proposito delle persone giuridiche di diritto pubblico, teorizzava la tesi della “rappresentanza organica o necessaria”, principio che consente anche ad un complesso di beni di agire come persona. E se la parola “persona” è riportata al significato originario latino di “maschera”, si comprende come la trasposizione nel mondo del diritto indichi comunque una forma di legittimazione da parte dell’ordinamento giuridico che le attribuisce un ruolo. Questa premessa torna utile per comprendere meglio il caso della Fondazione Giffoni. Infatti, dalla delibera si apprende che la fondazione in questione sarebbe stata già costituita ben dieci anni fa, il 9 luglio 2014, mediante atto notarile sottoscritto dal sindaco dell’epoca Paolo Russomando e dal presidente di “Giffoni Experience”, già “Giffoni Film Festival”, Pietro Rinaldi, ma che questa “ha operato come fondazione non riconosciuta perseguendo unicamente gli scopi previsti dallo statuto” per tutto questo lasso di tempo. A leggere l’atto costitutivo del 2014, la progettata fondazione aveva come scopo statutario primario la costituzione della Cineteca regionale prevista dalla legge della Regione Campania n. 31 del 1982 e dal 1999 assegnata al Comune di Giffoni Valle Piana per la rilevanza assunta dalla cittadina campana in ragione del suo festival cinematografico. Inoltre, l’atto costitutivo era corredato da un duplice atto di dotazione per formare quel complesso di beni, sostrato essenziale di unafondazione. Il Comune conferiva l’immobile di sua proprietà denominato “Antica Ramiera”, quale sede operativa, Giffoni Experience il suo considerevole patrimonio archivistico, in primo luogo il materiale cinematografico accumulato nella sua pluridecennale attività. L’operatività delle dotazioni era però sottoposta alla condizione sospensiva del riconoscimento di personalità giuridica del cui iter si sarebbe fatto carico il Comune. La riforma della disciplina delle persone giuridiche del I libro del Codice civile nel 2000 ha molto semplificato la materia, rimettendo ordinariamente al Prefetto, in casi particolari alla Regione, la concessione della personalità giuridica, prerogativaprima riservata al solo Capo dello Stato. Sotto questo profilo risulta quanto meno singolare la mancata attivazione per l’ottenimento del riconoscimento, circostanza resa ancor più singolare dall’iscrizione della progettata fondazione al Registro delle imprese della locale Camera di commercio tra le Microimprese ad appena un anno dall’atto costitutivo. In effetti, quello che era lo scopo statutario della fondazione, la costituzione della Cineteca regionale, nel 2016 venivadefinitivamente caducato con una successiva legge della Regione Campania, la n. 32, che, prendendo atto della mancata realizzazione della cineteca a 34 anni dalla sua ideazione, la cancellava del tutto a beneficio di misure a tutela e sviluppo della cinematografia. Per il progetto originario la Regione Campania aveva pure disposto un finanziamento di ottocento milioni delle vecchie lire, diviso tra l’EPT di Salerno, quale ente strumentale,per cinquecento milioni e il Comune di Giffoni Valle Piana nell’ordine di trecento milioni, somma regolarmente iscritta nelbilancio comunale ma contemporaneamente tra i residui attivi e passivi, in attesa della destinazione finale. Altresì il finanziamento correva il rischio di perenzione amministrativa, con l’obbligo di restituzione all’ente erogante, già nella legge finanziaria del 2008 per quei residui passivi iscritti a bilancio e risultati non impiegati nei tre anni successivi. Per memoria storica, questa stessa testata, nel suo formato cartaceo, si era già occupata della questione nell’agosto 2009 a seguito di interrogazioni presentate in Consiglio comunale dal consigliere di opposizione dell’epoca Emma Tedesco, che inducevano il Comune a delegare all’Ente festival la progettazione e la realizzazione della cineteca. Il tramonto definitivo del progetto di Cineteca regionale per abrogazione esplicita obbliga oggi il Comune di Giffoni Valle Piana a rimodulare completamente lo scopo della Fondazione Giffoni. Si legge, infatti, nella delibera di consiglio che la fondazione si propone di “organizzare e gestire eventi culturali, spettacolari e sportivi; istituire, organizzare e gestire attività di formazione e aggiornamento per ragazzi, giovani e adulti; realizzare ed incentivare la pubblicazione di opere editoriali; organizzare e gestire rassegne, mostre, concerti, cinema, teatri, arene, parchi gioco, biblioteche, luoghi di spettacolo, banche dati e network informativi; organizzare proiezioni cinematografiche, direttamente o per tramite di altre organizzazioni, per diffondere la cultura cinematografica e la conoscenza della storia del cinema; riunire e conservare la più vasta documentazione possibile relativa alla storia e allo sviluppo dell’arte cinematografica; svolgere attività informative, di studio, didattiche e multimediali in Italia e all’Estero, sempre a fini scientifico-culturali, per mezzo di mostre, corsi di storia del cinema ed altro”. Il tutto nel dichiarato intento che “tra gli obiettivi della “Fondazione Giffoni” vi è quello di cogliere le opportunità di finanziamento e investire nella valorizzazione del patrimonio storico e culturale della provincia di Salerno”. Obiettivi più che legittimi, che tuttavia non sono idonei a superare i rilievi circa una “fondazione non riconosciuta”, che, come tale,non è prevista dalle norme del Codice civile in materia di persone giuridiche. Anzi, nel rigore della sistematica giuridica, il Codice prevede la possibilità di associazioni non riconosciute come di associazioni dotate di personalità giuridica sul presupposto logicoche gruppi di persone fisiche comunque possano agire in vista di uno scopo statutario. Non così per quei complessi di beni che sono le fondazioni cui è precluso, senza il riconoscimento formale, l’agire in senso umano. Eppure, la Fondazione Giffoni in dieci anni ha pur sempre compiuto atti giuridici rilevanti, dotandosi di un suo Consiglio di amministrazione con tanto di “Managing Director”, segnalandosi anche per l’assegnazione di borse di studio in convenzione con l’Università telematica Pegaso. A questo decennale deficit di legittimazione intende oggi porre riparo la delibera di Consiglio comunale n. 42 con l’obiettivo finale di “confermare la volontà di proseguire nell’iter di riconoscimento della personalità giuridica della “Fondazione Giffoni”, costituita dal Comune di Giffoni Valle Piana e dall’Ente Autonomo “Giffoni Experience”, con i requisiti di Organizzazione non Lucrativa di Utilità Sociale”.