L’attesa si fa palpabile per l’ottava edizione del concerto del Primo Maggio a Salerno, di scena dalle 17 di oggi presso il Teatro Augusteo. Un evento che nel corso degli anni ha saputo ritagliarsi uno spazio significativo nel panorama delle manifestazioni dedicate alla Festa dei Lavoratori, distinguendosi per la sua capacità di coniugare la forza espressiva della musica con la riflessione su temi cruciali del presente. Quest’anno, il palco del Teatro Augusteo si prepara ad accogliere un artista di calibro nazionale, un pioniere dell’hip hop italiano che ha saputo evolvere il suo linguaggio musicale con eleganza e profondità: Tommaso Zanello, in arte Piotta. Reduce dall’esperienza del Concertone di Roma del 2024, l’artista romano porterà a Salerno il suo ultimo lavoro, inaugurando il suo tour estivo.
Ma il Primo Maggio salernitano non si esaurisce nel richiamo di un grande nome della musica. L’anima della manifestazione affonda le radici in un impegno sociale e civile che mira a trasformare il palcoscenico in una cassa di risonanza per le istanze più urgenti: dalla precarietà del lavoro alla pressante necessità di una pace autentica e inclusiva. Un’edizione che vedrà nuovamente protagonista il “villaggio delle associazioni”, uno spazio vitale di incontro e scambio che testimonia la ricchezza e la vivacità del tessuto sociale cittadino, animato dalle numerose realtà che compongono il comitato organizzatore. E mentre l’eco del Primo Maggio 2025 si avvicina, lo sguardo è già proiettato al futuro, con l’annuncio di un ambizioso progetto di eventi di avvicinamento all’edizione del 2026, con l’obiettivo di coinvolgere sempre più attivamente la città di Salerno nel dialogo culturale e sociale. A confermarlo è proprio il presidente del comitato “Verso il Primo Maggio Salerno”, Flavio Giordano.
Ottava edizione del concerto del Primo Maggio di Salerno, un headliner d’eccezione a confermare il trend di crescita di questa manifestazione.
«Dal concertone di Roma a 1MayDay, dal Circo Massimo al Teatro Augusteo, anche quest’anno a Salerno arriva una artista in pieno tour nazionale e quest’anno siamo davvero felici. Tommaso Zanello, in arte Piotta, è uno di quelli che hanno scritto la storia di un genere, uno dei pionieri dell’hip hop in Italia, e il suo ultimo disco è bellissimo, un rap elegante e raffinato… da Premio Tenco, e non l’ha vinto solo per cavilli di regolamento».
Il concerto del Primo Maggio non è mai un mero evento musicale. I temi al centro sono tanti.
«Lo scopo di 1MayDay, da sempre, è creare uno spazio artistico che parli di temi concreti, reali, centrali nel dibattito. La musica e l’arte che accompagnano l’impegno e la politica, abbiamo bisogno di parlare e di far parlare di precarietà, di lavoro e soprattutto di pace. Una pace che sia reale, voluta, cercata, che non distingua tra buoni e cattivi, che non divida ma che parli solo e soltanto di umanità e di esseri umani».
Le associazioni che compongono il comitato sono numerose.
«Attorno alle associazioni fondatrici del Comitato Verso il Primo Maggio (Marea, Daltrocanto, Amadeus, Rete dei Giovani per Salerno, Mumble Rumble, Acigay, Playmix Studio e Airone Dischi) c’è un universo che attraversa il tessuto sociale e civile della città e che si può incontrare e ritrovare nel villaggio delle Associazioni che ogni anno accompagna il concerto: esposizioni, stand, laboratori… è il luogo dell’incontro e della costruzione, è cioè in cui crediamo di più: la rete, la condivisione, l’identità collettiva che va oltre l’individualismo moderno».
Il nome della manifestazione è un grido di allarme. Resterà un grido o c’è margine, in città, per cambiare?
«Il margine c’è sempre, basta volerlo. Lo ripeterò fino allo sfinimento, credo nelle reti, nella condivisione, nelle identità collettive… nessuno si salva da solo. Finché c’è voglia di incontrarsi, parlarsi, confrontarsi e costruire insieme c’è speranza. Un uomo che guarda il muro è un uomo solo ma due uomini che guardano il muro sono il principio di un’evasione, diceva Jack Folla».
Il mondo della cultura rivendica spesso spazi che non ha. In questo contesto il comitato ha intenzione di fare qualcosa, per le realtà del territorio e per creare sempre più appeal sulla città di Salerno?
«Verso 1MayDay2025 l’idea è quella di dare concretezza a un progetto che costruiamo da tempo: una serie di eventi di avvicinamento che attraversino gli spazi fisici e quelli di espressione di questa città. Un calendario che coinvolga e unisca chi ha voglia e necessità di parlare, cantare, suonare, raccontare e narrare».





