Fire & Water e l’acqua si trasforma in teatro - Le Cronache
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Fire & Water e l’acqua si trasforma in teatro

Fire & Water e l’acqua  si trasforma in teatro

Presentato ieri mattina presentati gli eventi che il Campania Teatro Festival realizzerà qui in città: il 18 e il 19 giugno “Binario Morto” e il 25 “Water Fools – An Aquatic Phantasmagoria”uno spettacolo che si svolgerà interamente sullo specchio d’acqua antistante la spiaggia di Santa Teresa. Surf, macchine, fuori pirotecnici, musica, giochi di luci e colori infiammeranno la notte salernitana

di Olga Chieffi

Sbarca il Campania Teatro Festival a Salerno e lo farà per ben tre giorni, tempo necessario per montare “Water Fools – An Aquatic Phantasmagoria”, che andrà in scena il 25 giugno, alle ore 21,30, sul “Teatro d’acqua” creato dallo specchio d’acqua antistante la spiaggia di Santa Teresa. Ieri mattina l’ incontro nel Salone del Gonfalone di palazzo di Città con la vicedirettrice del festival Nadia Baldi, la quale, ospite del sindaco Vincenzo Napoli e del Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Ferrara, ha presentato questo spettacolo che ha tanti spunti di lettura, a cominciare da quello ecologico. Infatti, ha affermato la Baldi, tutto ciò che verrà montato, che galleggerà sull’acqua o che verrà sparato sarà tutto nel segno del rispetto della natura, nell’armonia ideale dell’ universo. Un universo riconciliato, ci sentiamo di aggiungere in cui l’oggettività del mondo, possa sostituire progressivamente, questo coacervo di mediocrazia politica, a favore di una foedera natura, per dirla con Epicuro. Fire & Water è lo stesso gioco dell’arte, del teatro, della musica, in cui l’elemento freddo, la tecnica, l’attenzione per eseguire un acuto, superare una difficoltà sposa l’elemento caldo che è quello dell’interpretazione, dell’urgenza espressiva, del pathire l’istante. L’acqua in città, dal lago al fiume, dal molo alla spiaggia, illumina i piaceri degli orizzonti e degli spazi aperti, e fiumi, laghi, mari e porti sono, come le foreste, sono i serbatoi dell’immaginario della compagnia Ilotopie e un po’ di tutti noi. E’ nell’ acqua giustamente l’origine, qui a Salerno nel mare, questo bailamme tranquillo o veemente che sembra stabilito là per l’eternità. Lungo il piano orizzontale stretto si scambiano senza posa cadute d’acqua stabili, instabili. Quello spazio sarà invaso dal clamore, dai fuochi pirotecnici, dalla musica, un’agitazione che si troverà solo nei nostri occhi, nel nostro udito, al di qua dei segnali definiti, del silenzio. Poi, ritornerà il silenzio, ma sarà solo un’apparenza, poiché il silenzio del mare è lo sfondo del nostro essere. “E’ uno degli spettacoli evento dell’intero festival – ha annunciato Nadia Baldi – con Ruggero Cappuccio vi abbiamo puntato con decisione, anche economicamente e sono certa che la città che amo e che ho dovuto lasciare, d’altro canto i grandi amori vanno traditi prima o poi, risponderà entusiasticamente, unitamente ai tanti turisti che in questo momento la affollano”. Queste superfici d’acqua, palchi teatrali vuoti, aprono i respiri urbani non costruiti e trasportano l’abitante della città fino al confine della giungla urbana. Per la compagnia Ilotopie l’acqua è il nuovo campo di esperienza per un teatro contemporaneo esuberante nell’energia di un elemento primordiale. Con l’acqua, tutte le mitologie sono già presenti, guardando ad un futuro che offre tanti segni, dal surf alla città di Venezia, dalle nuove energie alla paura della penuria dell’acqua, dal diluvio ai desideri d’aldilà. Risolvendo le innumerevoli difficoltà tecniche per permettere all’attore di preservare la sua forza espressiva e libertà di movimento sull’elemento liquido, si potrà toccare con mano che sull’immensità acquatica ogni immagine vivente è strappata alla sua improbabilità e costruisce così un nuovo mito, da un solo gesto e da un solo comportamento. E’ questa l’essenza di Water Fools, con 15 attori, oltre 50 tecnici e migliaia di spettatori, commentato dal segno musicale di Phil Spectrum, questo spettacolo dirotta i sensi, quando una semplice giornata urbana, tra auto e lampioni, passeggini e biciclette, si trasformerà in scene di follia e quando la presunta ragione svanirà a beneficio di un altro mondo: attori chimerici, giostre di fuoco , voli musicali e incandescenza meccanica ripercorreranno, grazie a giochi di luci, colori ed esplosioni, la natura effimera, drammatica e utopica dell’uomo. “Uno spettacolo – ha sottolineato il Sindaco Vincenzo Napoli – che valorizzerà il nostro splendido waterfront sul quale tra piazza della libertà e l’intero lungomare si assieperanno migliaia e migliaia di persone, che parteciperanno a questa attrazione internazionale”. “Sicuramente uno spettacolo che comincerà a dare forma all’ idea – ha continuato Alessandro Ferrara – di cosa potranno essere quest’anno le luci d’artista qui a Salerno, che comincerà già da ora a trasformarsi in un colorato palcoscenico”. Preludio a questo evento saranno le due repliche il 18 giugno alle ore 21 e il 19 giugno alle ore 20, presso il Piccolo Teatro Porta Catena di “Binario morto”, scritto Lello Guida, con Gabriella Landi, Ciro Girardi, Giacomo D’Agostino e Antonio Grimaldi, per la regia di Franco Alfano e Elena Scardino. La scelta è stata di narrare la storia come un’astrazione temporale, anche nella recitazione, coinvolgendo il pubblico e rivolgendosi ad esso in maniera frontale, fino a farlo sentire seduto in quel vagone di treno. La presenza degli attori è incalzante, segue il crescendo grottesco e il lento scivolare verso la “tragedia”, in bilico tra il noir e l’epico svolgimento dei destini e del fato. Binario morto è una storia metropolitana narrata con i canoni della tragedia greca. L’ambientazione è un residuo urbano: un vagone di treno/metropolitana fermo in una stazione dell’hinterland di Napoli su un binario morto, come su un “binario morto” sono le vite dei protagonisti. La vita, le relazioni sociali, gli amori, tutto sospeso in una liquida e avvolgente insoddisfazione, che li rende incapaci di determinare cambiamenti. Tutto scorre nell’indifferenza o addirittura nell’ostilità di un contesto sociale fatto di convenzioni e pregiudizi. La storia si svolge in una notte, unità di tempo.