di Andrea Pellegrino
Avevano locato immobili per allestire le proprie segreterie politiche. In più avevano acquistato fiori, piante, manifesti funebri ed un necrologio su un giornale da 633 euro. Tutto con i soldi della Regione Campania. Così la Corte dei Conti – nell’ambito dell’inchiesta rimborsopoli – ha condannato l’intero gruppo dell’Udc della passata legislatura consiliare. Oltre 150mila euro la somma che gli ex componenti del gruppo dovranno risarcire al Consiglio regionale della Campania. Tra questi Luigi Cobellis, ex capogruppo consiliare dell’Udc, condannato al pagamento di 42.635,64 euro, più ulteriori 23mila euro. Totale 65mila euro circa. Condanna anche per l’attuale consigliere regionale Carmine Mocerino (che dovrà sborsare 10mila e 821 euro), per l’ex presidente del Consiglio regionale della Campania Pietro Foglia (20.621 euro), per l’attuale presidente della Sma Campania Biagio Iacolare (€ 26.318,00), per gli ex consiglieri Pasquale De Lucia (€ 10.888,00) e Angelo Carmine Consoli € 10.440,03. In più per loro anche il pagamento delle spese processuali.
Tra i rilievi sollevati dalla Corte dei Conti, le spese varie per suppellettili, piante e fiori, generi alimentari e bibite, bar/ristoranti e pizzerie. Sotto la lente d’ingrandimento dei giudici contabili sono finiti anche i costi di locazione, e delle pertinenti utenze, dell’immobile in Vallo della Lucania (paese di residenza di Luigi Cobellis), indicato come sede della sua “segreteria politica”, in totale – scrivono – «carenza di qualsivoglia elemento probatorio attestante l’effettivo utilizzo di siffatta unità immobiliare per le finalità istituzionali del gruppo consiliare (idem per l’acquisto di un pacchetto di sms per telefono cellulare)». Ed ancora inammissibili – scrivono ancora – «si presentano le somme concernenti il carburante necessario per gli spostamenti dal luogo di residenza (Vallo della Lucania) alla sede del Consiglio regionale». Quest’ultime spese, infatti, sono già contemplate all’interno dello stipendio ordinario, nel quale è infatti prevista una specifica ed economicamente consistente voce “rimborso spese” per l’espletamento del mandato.
Nessun riscontro, ancora, per le spese presentate dall’ex presidente Pietro Foglia che si sarebbe fatto rimborsare le utenze di un immobile di sua proprietà ad Avellino. Ed, infine, per la Corte: «Non possono essere ammesse le somme versate a titolo di contributo per la sede del partito di Somma Vesuviana, mediante pagamento del canone di locazione dell’immobile in via Aldo Moro come certificato dal tesoriere della sezione Udc di Somma Vesuviana, Esposito. Eguale valutazione negativa va data in ordine all’ulteriore contributo sempre riferito a spese di locazione per l’immobile sito in Calata San Marco (sede Udc di Napoli), atteso che è in atti l’espressa dichiarazione dei proprietari all’interno del contratto circa la destinazione dello stesso a sede di “partito politico”».