di Claudio Pepe
Nomi inesistenti inclusi nelle liste elettorali, la commissione di controllo che non verbalizza, polemiche politiche e clima rovente. Scoppia la grana e fioccano le denunce alla Procura della Repubblica per la prossima elezione del Consiglio d’Istituto all’istituto comprensivo di Castel San Giorgio capoluogo. Il clima intorno alle elezioni si era già fatto incandescente da giorni, da quando cioè si erano presentate le liste che rispecchiavano in gran parte gli schieramenti politici della città. Polemiche, discussioni, spaccature, liti e errori fin troppo evidenti a volte commessi per ingenuità, altre volte per mancanza di chiarezza. Fatto sta che una lista comprende come candidati un assessore comunale e il fratello di un altro assessore, e nella lista contrapposta c’è invece la cognata di un altro assessore in carica. La cosa ha provocato polemiche a non finire e alla fine è scattata la denuncia. In una dettagliata lettera inviata alla dirigente dell’Istituto comprensivo una delle candidate, dopo una lunga analisi del valore della scuola come bene comune fuori dalle logiche di partito e politiche, fa una affermazione molto grave che dovrebbe essere propedeutica ad una dettagliata denuncia alla Procura della Repubblica. La commissione eleettorale non si sarebbe riunita nei tempi previsti e non avrebbe controllato alcunchè prima della pubblicazione delle liste sul sito della scuola. Affermazioni che se corrispondessero al vero rischierebbero di far slittare le elezioni, o annullare una delle liste in campo. Ma questo è il testo della denuncia: “Egregio Presidente ed egregia prof.ssa De Ponte, la famiglia è riconosciuta come interlocutrice principale della scuola nel manifestare le proprie esigenze per definire l’offerta formativa, ……….Il Consiglio di Istituto rappresenta l’organismo collegiale centrale nella comunità scolastica e presiede alle decisioni più importanti in riferimento all’organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola. Esso mantiene la sua importanza come luogo di democrazia scolastica e di qualificazione del servizio…… …È in questa logica che voglio sottoporre all’attenzione della Commissione elettorale di istituto ed alla Dirigente Scolastica una palese ed evidente discrasia che sicuramente non può non condurre in errore i genitori votanti nelle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio di Istituto del 18 e 19 novembre p.v.. Nella lista n. I affissa all’albo della scuola con prot. n. 7755/02 del 31/10/2018 compare almeno un nominativo di un genitore inesistente all’anagrafe comunale così come indicato nella lista pubblicata ma abbinato ad un cognome di un ex sindaco della città. Di detta evidenza non vi è traccia nel verbale della Commissione elettorale di istituto sebbene ai sensi e per gli effetti degli artt. 33 e 34 dell’Ordinanza Ministeriale 15 luglio 1991 n. 215 e smi essa è espressamente deputata alla verifica della regolarità in relazione a che: a) le liste siano state sottoscritte dal prescritto numero di elettori e che gli stessi appartengano alle categorie cui si riferisce la lista e che siano debitamente autenticate le firme dei presentatori; b) le liste siano accompagnate dalle dichiarazioni di accettazione dei candidati, che gli stessi appartengano alla categoria cui si riferisce la lista, e che le loro firme siano debitamente autenticate, cancellando i nomi dei candidati per i quali manchi uno di detti requisiti. Ed in particolare qualora, dopo queste operazioni, i presentatori risultino in numero inferiore a quello richiesto e nell’eventualità di ogni altra irregolarità riscontrata nelle liste, le commissioni elettorali ne danno comunicazione mediante affissione all’albo, con invito a regolarizzare la lista, entro tre giorni dall’affissione della comunicazione: il termine per la regolarizzazione non può, in ogni caso, superare il terzo giorno successivo al termine ultimo di presentazione delle liste. Alla luce di quanto esposto trattandosi di un’irregolarità evidente e non sanata entro i termini prescritti dalla norma si chiede di adottare i provvedimenti conseguenti, con l’opportuna severità richiesta per essere da esempio sia agli studenti, sia ai genitori che alla comunità locale nel suo complesso rinnovando l’impegno dell’istituzione “Scuola” nella costruzione di una coscienza civile avente quale cardini la legalità e la trasparenza e non strade parallele tali da indurre in errore i votanti”. Insomma sulle elezioni scolastiche a Castel San Giorgio piomba l’alone della irregolarità e delele procedure seguite non proprio corrette. Nei prossimi giorni si rischia che tutto salti. Insomma, la contrapposizione politica, anche nella scuola, ha prodotto lo stesso risultato della vita sociale. Ora saranno la dirigente scolastica, o addirittura la Procura della Repubblica a decidere il da farsi.