Fico parla ai ricchi infelici del frou frou politico - Le Cronache Ultimora
Ultimora Vallo della Lucania

Fico parla ai ricchi infelici del frou frou politico

Fico parla ai ricchi infelici  del frou frou politico

Antonio Manzo

Per ora dice così: “Salute e sanità debbono essere pubbliche virtù sociali da offrire secondo la Costituzione. Faremo la nostra battaglia di resistenza”. Roberto Fico il grillino che dovrà mettere d’accordo il centro sinistra senza Vincenzo De Luca usa parole piane, scontate e rassicuranti che mal si addicono ad una campagna elettorale che promette petardi. Piano, però. Prendiamola un po’ da lontano questa battaglia di un grillino che da “prete straniero” dovrà convertire i rissosi piddini locali per tentare di vincere alla Regione. Chissà quale anno era, di preciso. Fico con Di Maio ed altri si affacciano a Palazzo Chigi e celebrano la vittoria sulla povertà. Applausi a scena aperta, da piazza Venezia di mussoliniana memoria. Tangentopoli e i governi berlusconiani e prodiani erano già stati archiviati dalle trattative in streaming che umiliarono Bersani e fecero contento Matteo Renzi che replicò a tono al comico che era capodelegazione politica. Vallo della Lucania, si festeggia e si ricorda il leader democristiano Antonio Valiante che tutti ricordano per aver fatto in politica quel che diceva, a partire dall’ospedale e dalla Usl 59 che primeggiava in Italia per i conti positivi di bilancio. In queste mura dell’ospedale ci sono tutti i cilentani devoti di una politica. Gli uomini del Pd Simone Valiante, Massimiliano Manfredi, fratello del più noto sindaco di Napoli, Federico Conte si rinserrano con Fico sperando di morire democristiani. Ma la Dc non tornerà più. Peccato. Roberto Fico arriva con una modesta auto Fiat, giacca bleu, barba curata, Grillini di Vallo della Lucania al seguito capeggiati da Michele Cammarano che ricorda il latte democristiano bevuto nell’adolescenza. Roberto Fico candidato del campo largo è stato presidente della Camera, l’esploratore sfortunato di una legislatura che Mattarella dovette chiudere in anticipo. Fico ora vuole correre per la Regione Campania con la granitica illibatezza del “partito dalle mani pulite”. E la rilassante campagna elettorale di scuola e sanità per tutti. “Anche del trasporto pubblico” aggiunge mentre ascolta compunto in prima fila uno che l’ esperienza amministrativa la può insegnare alla London School, a quell’Alfonso Andria già presidente della Provincia, europarlamentare, senatore della Repubblica ed anche consigliere comunale democristiano a Salerno. Vedere la platea che applaude Roberto Fico vince la voglia della carogna ingrata. E, per capire quel che si sussuranno tra di loro sindaci, aspiranti candidati ci vuole poco. Perché non ci vuole il metodo del grande cronista Giampaolo Pansa che si presentava alla tribuna stampa dei congressi democristiani con il mitico binocolo da teatro per guardare il labiale delle trattative infernali tra i leader democristiani. E dunque: “Tu ti candidi alla Regione, perché poi mi darai una mano a tornare in Parlamento”. La risposta: “Bene affare fatto anche se mi devi dar tempo di pensare a questo accodo ma ritienilo già fatto” .Che pezzo di carogna il cronista che li vede non solo nel sussurrare labiale negli stessi istanti in cui da Napoli Vincenzo De Luca invoca i campani a pregare Padre Pio. Poi non ti lamentare se dicono che sei di destra… Perché non ti piace De Luca. “Solo perché dico cose sgradite alla sinistra? La sinistra ha un modo elementare, quasi primitivo, di reagire: chi non le dà ragione diventa di destra. Ma De Luca spiega politicamente “perchè la democrazia è in crisi” fra guerra, giustizia e palude burocratica in quel libro di tre anni fa quando, in 106 pagine dense, non cità mai una volta il Partito Democratico, neppure con l’acronimo Pd. Ma già erano i giorni di Elly Schlein segretaria del Pd eletta dalle primarie libere ma non dagli iscritti. E quando il presidente dell’Opi promette che si ricorderà Antonio Valiante anche dopo la sua presidenza perché scatterà per lui il divieto statutario del doppio mandato, la platea applaude con malcelata adesione alle parole traspefrite al mancato terzo mandato negato a Vincenzo De Luca. Ma, in tutto questo, il democristiano Antonio Valiante cosa avrebbe detto al figlio Simone? Parla dopo l’intermezzo di una partita a tressette nello studio di Cuccaro Vetere con Ciriaco De Mita. “Andò, ma Simone sta raggionando?” La risposta: “Ciri’ gli ha detto a Fico, ripassi più tardi”. Il vegliardo democristiano: “Ha fatto bene”. La telepatia non è una partita di tressette.