di Erika Noschese
«Il governo continua ad essere latitante, urgente una nuova legge». È l’appello che lancia Fiba Confesercenti e Sib-Fibe Confcommercio che annunciano una mobilitazione in piazza, proclamando lo stato di agitazione della categoria per la mancata emanazione di un atto normativo o amministrativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime. «Come è noto dall’inizio della nuova Legislatura chiediamo al Governo di emanare una legge di tutela del settore. Inutilmente – hanno scritto nella lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri Maurizio Rustignoli e Antonio Capacchione – La sua inerzia, condita da rassicurazioni generiche non accompagnate da atti concreti ed efficaci, ha creato una situazione caotica per gli Enti concedenti e pericolosa per il settore. I nostri ricorsi in sede giudiziaria non sono sufficienti in assenza di un intervento da parte del Governo che rivendichi la propria potestà legislativa nei confronti del Consiglio di Stato che ecceda dalle sue competenze.Il Governo e il Parlamento avrebbero dovuto trascinare il Consiglio di Stato che continua a disapplicare le leggi davanti alla Corte Costituzionale. Non l’ha fatto.Non c’è più tempo! Purtroppo non possiamo permetterci di aspettare ancora. I comuni stanno partendo per le gare. Alcuni le hanno già indette con esiti in danno dei concessionari attualmente operanti. Siamo quindi costretti alla mobilitazione di piazza». Le organizzazioni sindacali hanno evidenziato come la balneazione attrezzata italiana sia importante non solo per l’economia ma persino per l’identità del nostro Paese. Le vigenti disposizioni normative che dispongono la proroga delle concessioni vigenti nelle more di una riforma della materia vengono disapplicate, dalla prevalente giurisprudenza amministrativa. Alcuni Enti concedenti (Comuni e Autorità di sistema portuale) stanno ponendo in essere le procedure amministrative per la messa a gara delle aziende attualmente operanti. Per i sindacati infatti si rende necessario procedere con un intervento normativo che eviti la gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia. L’inerzia del Governo e del Parlamento rischia di distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo. «Si rischia un danno tragico per questo Paese perché l’attuale confusione sta paralizzando gli investimenti, sono a rischio anche i servizi per la prossima stagione estiva – ha detto il segretario nazionale Capacchione – Far saltare questo settore sarebbe tragico non solo per chi ci lavora ma per l’economia nazionale». Il segretario nazionale della Sib-Fibe Confcommercio parla di un settore unico al mondo con servizi eccellenti che consentono, soprattutto al sud, un rilancio anche a livello economico. Dunque, la richiesta di una legge immediata che applichi in maniera corretta il diritto europeo, obbligando alla gara solo in determinate situazioni. Ad annunciare la manifestazione di protesta Alfonso Amoroso, presidente Fiba Salerno: «Questo potrebbe essere l’ultimo anno di una balneazione attrezzata con i nostri servizi in spiaggia – ha detto – Il governo non prende provvedimenti nei confronti dell’intera categoria. Noi chiediamo un futuro garantito, di poter continuare a lavorare come hanno fatto i nostri genitori, generazioni che mandano avanti queste generazioni, tramandole ai figli ed è ciò che vorremmo anche noi». Il 2 giugno potrebbero non esserci i servizi balneari aperti, come primo atto di una manifestazione di protesta.