di Olga Chieffi
“Risuona la Musica, Riparte il Paese”, questo il sottotitolo del tour estivo di Espedito De Marino e i suoi “Cordofoni Band” che , stasera ripartono da Salerno, alle ore 20.45 a Salerno, presso il Sagrato della Cappella di San Giovanni Paolo II in Via Vinciprova. Sarà una grande “Festa Mediterranea, nel cuore della Canzone Napoletana e dintorni”, quella a cui ci ha invitato lo Chansonnier che sarà sul palco con Diego Cantore e Martina Vasaturo alla Chitarra classica, la figlia Marta De Marino in veste di vocalist e Alessio Coppola alle Percussioni. Espedito disegnerà, con il verso e la musica, mappe musicali che produrranno forme d’interferenza in grado di ridare voce a storie nascoste, rendendole così sonore e percepibili. L’importanza dei “suoni”, tutti, non sta unicamente nella forza narrativa, ma anche nella capacità di sollevare questioni critiche. I suoni ci attirano verso ciò che sopravvive e persiste come risorsa culturale e storica, capace di resistere, turbare, interrogare e scardinare la presunta unità del presente. Questo il merito di Espedito De Marino e della sua band, di disegnare nuove cartografie sonore, una questione di avvenire, la domanda dell’avvenire stesso, la domanda di una risposta, di una promessa e di una responsabilità per il domani, per dirla con Derrida. Come il mare, che un tempo ha agevolato il passaggio della maggior parte delle culture, i processi sonori e poetici propongono un’economia affettiva, in cui ascoltiamo, l’eco del Mediterraneo della nostra Napoli, destinata a scardinare le configurazioni fisse di tempo, spazio e appartenenza, in una continua ricerca. Tradizioni antiche e sonorità inusitate arriveranno filtrate da una sensibilità leggiadra, spiazzante, un’anestesia dalla grigia quotidianità: la morbidezza ovattata ed elegante, ci donerà un concentrato di musica solare, contaminata, però, dalla tipica venatura malinconica mediterranea che dà al progetto un sapore agrodolce, rendendolo ancor più accattivante. La formazione, saprà mettere in risalto le molte sottigliezze delle pagine dei diversi compositori, l’afflato poetico, la sensibilità coloristica, la ricchezza e flessibilità ritmica, l’ineffabile melodismo, la varietà del vocabolario, senza perdere di vista l’intensità comunicativa che è tratto fondante della nostra tradizione musicale latina e che trova nella voce di Espedito De Marino, uno strumento duttile quanto espressivo ed elegante, che attraverserà le culture del mediterraneo delle quali propone storie legate alle sonorità delle genti e dei luoghi della grande cultura del Mare Nostrum, con un’ analisi delle contraddizioni e delle problematiche che accomunano i popoli che vi si affacciano, in una mescolanza di stili che portano lo spettatore a partecipare attivamente alla scoperta del ruolo centrale del nostro territorio all’interno dell’area mediterranea. Gustare la poesia della musica tradizionale del mare nostrum significa provare ad entrare “dentro” il vissuto e l’immaginario delle donne e degli uomini la cui storia ha “creato” i canti che ci sono stati tramandati dalla memoria collettiva. Questo ed altro fa parte della storia collettiva e dei vissuti individuali raccontati in musica e poesia dai canti tradizionali i quali, tuttavia, sono portatori anche di un ricco patrimonio di “bellezza”: il fascino della melodia, la capacità di improvvisazione, la “libertà” di “rivestire di sé” un canto, la capacità di creare e usare metafore profonde e sorprendenti, l’originalità di melodie uniche, la forza del sentimento “vero” contro ogni divieto “artificioso”.