Giovedì 28 luglio, la XIX edizione dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia in tour firmata da Antonia Willburger, ospiterà nell’Area Archeologica di Fratte il concerto presentazione del progetto dedicato a Vinicius da Carlo Lomanto
Omaggio a Vinicius De Moraes, giovedì 28 luglio, per il cartellone della XIX edizione dei Concerti d’ Estate di Villa Guariglia in tour, firmato da Antonia Willburger. Il festival è organizzato in collaborazione con la Provincia di Salerno, il Comune di Salerno, il Comune di Baronissi, il Comune di Cava de’ Tirreni, il Comune di Cetara, l’Ept, la Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, il CTA, la Coldiretti-Campagna Amica e l’Associazione Amici dei Concerti di Villa Guariglia, con il patrocinio morale del Consiglio Regionale della Campania ed il Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno, presenterà alle ore 21, “Festa in casa De Moraes”, un concerto presentazione del progetto registrato in maggio nello Splash Recording Studio di Peppino di Capri dove, grazie al “Teatro cerca casa”, con una formula nuova e interessante: si è inciso il disco, distribuito dall’etichetta soundliverecords, con un pubblico numeroso che, assistendo all’incisione “live”, ne è diventato “co-produttore”. La musica brasiliana è un linguaggio che risiede un po’ nel sentire di tutti. La serata che vedrà protagonisti Carlo Lomanto, voce, chitarra, ideazione e arrangiamenti, Simona Boo vocalist, Robertinho Bastos alle precussioni, con le letture di Paolo Cresta, il flauto di Francesca Masciandaro, il sax tenore di Giulio Martino e la fisarmonica e l’ accordina di Rocco Zaccagnino, dipingerà un affresco musicale, affatto composto da sfrenatezze carioca, “dalla samba” o da quella “non-drammaticità”, di pur delicate melodie, che a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, sono state stravolte in musica da sottofondo, “d’atmosfera”. Certo, per sua natura, la bossa nova, che sarà protagonista del concerto, si presta a cadere vittima di alcuni equivoci. Eppure, anche se non nasce con spirito rivoluzionario, essa certamente si è guadagnata sul campo il suo nome, che significa grosso modo “aggeggio nuovo”. Un aggeggio esteticamente violento in Brasile, perché così fortemente ricco in musicalità, creatività e sentimento filosofico. Violento è un termine forte, ma dà l’idea di quanto la bossa nova volesse rompere con l’eccesso di percussionisti nella musica brasiliana. L’aggeggio nuovo era fatto di chitarre dal suono leggero, di archi e di testi che, con efficace semplicità, parlavano di sentimenti. Poi i musicisti brasiliani si adattarono al metro ritmico del jazz e in breve lo swing venne brasilianizzato, integrandolo sapientemente alla sincope tipica del samba, per creare un nuovo ritmo, quello della bossa, il jazz penetrò lo spirito della bossa portandovi la propria alta cifra espressiva. La cultura musicale di Carlo Lomanto, proporrà una lettura della bossa nova e dei sui ambasciatori, Tom Jobim e Vinicius De Moraes, il poeta, gettando uno sguardo sul repertorio anche meno conosciuto dominandolo con la sua immaginazione armonico-ritmica e intensità di improvvisazione, trovandovi momenti di naturale consonanza emotiva fatti di leggerezza e di certo cameratismo confidenziale, legato a filo doppio con la storia. (o.c.)