Dal gruppo cubano del Carrefour ai Quasi Manouche per Django al Museo Archeologico, ma gli ensemble del Conservatorio Martucci tacciono
Di OLGA CHIEFFI
Il Mibact è sceso in campo per dar modo a tutti di godere e partecipare ad una delle una delle notti più attese, che fa da colonna sonora al solstizio d’estate, la “Festa della Musica”. Iniziata in Francia nel 1982, la Fête de la Musique promossa dal Ministero della Cultura condotto da Jack Lang, invitava tutti i musicisti, professionisti ed amatori a suonare il 21 giugno per le strade delle città. In seguito, la manifestazione si è sviluppata fuori dalle frontiere francesi. In Europa dal 1995 hanno aderito, confederandosi in una associazione europea, le città di Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Bruxelles, Lisbona, Liverpool, Losanna, Madrid, Napoli, Parigi, Praga, Roma, Senigallia, Lanuvio. Oggi che tutti hanno la possibilità di suonare ci si ritroverà a Salerno e in tutta la provincia ascoltando ogni tipo di musica. Parchi, musei, luoghi di culto, carceri, ambasciate, ospedali, centri di cultura, stazioni ferroviarie, metropolitane ma soprattutto strade e piazze risuoneranno in bene o in male con eccellenze o studenti. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, diretta da Francesca Casule, ha organizzato sul territorio, insieme ad enti e associazioni, diverse iniziative. Il jazz di Django Reinhardt nel racconto e nell’interpretazione del Sestetto Quasi manouche. Django, la mano sinistra del diavolo, il quale, “inventandosi” nuove diteggiature, con l’indice e il medio che scorreva la tastiera aumentando velocità e precisione, con l’anulare e il mignolo, parzialmente paralizzati, diventò precursore dell’uso delle ottave (poi divenute il “marchio di fabbrica” di Wes Montgomery) e prendendo dei semibarrè che arricchivano gli accordi di none e tredicesime e sui quali la portentosa mano destra eseguiva dei “rullii” secchi ed energici similari proprio a quelli di un rullante di batteria, rivoluzionò la chitarra jazz, rivivrà, stamane, alle ore 11.30, presso la sala conferenze di Palazzo Ruggi D’Aragona, e alle ore 20,30 al Museo Archeologico Provinciale. Alle ore 19.30, presso Largo Montone si terrà, invece, l’iniziativa “Suoni di terra e di mare”, suggestioni sonore di Musica popolare fortemente intessute di misticismo religioso, a cura di gruppi vocali e di musicisti provenienti dalla città e dalla provincia. Saranno presenti i “Battenti di Minori”, il gruppo “Folk e Zampognari “di Caggiano, i “Battenti di Marina “di Vietri, i “Cuatro”, Vincenzo Romano, Biagino De Prisco, “Le Zampogne “di Daltrocanto. Quinta edizione, per la festa che si terrà sul palco del Centro Sociale con artisti provenienti dalle Scuole Medie ad indirizzo Musicale, dai Licei musicali e dai Conservatori campani e dalle Scuole di musica. La kermesse musicale, rivolta a tutti e con ingresso gratuito, celebrerà il giorno dedicato alla Musica attraverso performances che coinvolgeranno nella mattinata con inizio alle ore 11, l’Orchestra Giovanile di Fiati dell’Istituto Omnicomprensivo di Montesano diretti da Donino Gaudieri, il Liceo Musicale “Alfano I” di Salerno, i pianisti Giovanni Capone, Damiano Cosma De Vivo, Angelo Pellegrino, il Liceo Musicale “Perito-Levi” di Eboli, Quintetto flauti, Alfanus in Fabula diretti da Valentina Milite, in “La princesse et le Ramoneur” di Joubert, il Trotulae Ensemble, il Gruppo Musica Antica Alfano I diretti da Guido Pagliano, ancora pianoforte con Guglielmo Santimone, Ilaria De Dominicis, Fabiana Salsano. Nel pomeriggio si continuerà con la Wind Orchestra dell’ Istituto Trifone di Montecorvino diretta da Luigi Cioffi, il Coro #Incoro diretti da Rosita Gargano, il Duo Pizzarco di Francesca Ranieri, chitarra e Gerardo Sathia, violino. Spiotta Teodora Corina, pianoforte, prima di ascoltare gli eccezionali cantanti del nostro conservatorio con il tenore, Daniele Lettieri, il soprano Clarissa Piazzolla e il controtenore Pasquale Auricchio, accompagnati da Carmine Rosolia al pianoforte. Gruppo di Percussioni Tabasamu di Alessio Coppola cui si unirà il gruppo Street Music di Musica Riciclata dell’Alfano I. Si continuerà con Raffaele Ficuciello al flauto e Pietro Sellitto, al pianoforte, Diego Cantore e Annachiara Scarpelli chitarra, il Coro San Matteo e Coro Polifonico di Lancusi diretto da Loredana Polimeni, Mag Trio, Blue Champagne Coro Swing di Giampiero Pierro, Ensemble Upam, direttore Antonio Graziano, The Password, Tulips, Across Generatios, Note fuse. Quest’anno alla Festa Europea della Musica si aggiunge un concorso fotografico dal tema: “I Segni della Musica”. Il presidente della giuria tecnica sarà il reporter internazionale Antonello Zappadu mentre alla foto con il maggior numero di preferenze del pubblico verrà assegnato il premio della giuria popolare. Sarà festa anche in provincia, a cominciare dal Museo Archeologico Nazionale dell’antica Volcei con il gruppo “Jazz’o” nel Chiostro degli Eremitani di Sant’Agostino, alle ore 21. A Paestum esso il Parco Archeologico di Paestum, dalle ore 11 e alle 16.30, il laboratorio didattico, per tutti i bambini e i ragazzi, dal titolo “Musica Museo”, alle ore 17.00 sarà il turno di “Musica e Arte nelle tombe di Paestum” a cura di Mariella De Simone dell’Università degli Studi di Salerno, subito dopo si potrà visitare la mostra ” Action Painting Rito & Arte nelle tombe di Paestum”. A Pagani, dalle 17.30 a mezzanotte, cover band rap, rock, jazz, pop,presso Piazza B. D’Arezzo, mentre ad Angri dalle 19.30 concertone in Piazza Doria Castello, con chiusura affidata all’orchestra jazz del conservatorio di Avellino. A Camerota, invece paese in musica nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a partire dalle 21,30 con tutti gli amatori e i professionisti del paese più musicale della provincia.