di Pina Ferro
Dopo 2 anni e mezzo di detenzione in carcere tra Salerno e Catania e 5 mesi di detenzione domiciliare, Corrado Ferdinando, nipote di Aniello Serino, alias o’ Pope del clan Serino da ieri è stato affidato ai servizi sociali. La decisione è stata assunta dal tribunale di sorveglianza di Salerno. Da questa mattina l’imprenditire 55enne Ferdinando Corrado, difeso da Pierluigi Vicidomini, avendo usufruito di 315 giorni di liberazione anticipata quale riconoscimento della sua partecipazione all’opera di rieducazione da questa mattina presterà opera lavorativa presso l‘”Hostaria Menelao” di Cava de’ Tirreni. Secondo le accuse l’imprenditore, organico al clan Serino, avrebbe tentato di sottrarre al controllo dell’antimafia i beni intestandoli a sette persone a lui vicine. Il contestuale sequestro preventivo ebbe origine da segnalazioni antiriciclaggio di operazioni finanziarie sospette di Ferdinando Corrado. Secondo le accuse Corrado aveva costruito intorno a sé una rete di prestanome. Nel 2014, era stato condannato per intestazioni fittizie finalizzate al riciclaggio. Due anni prima gli era stato sequestrato un patrimonio di 15 milioni di euro, di cui facevano parte otto punti vendita Sigma di Salerno, le ditte “Antichi sapori” di Vietri e l’ex Vapoforno di via Vernieri, dove avrebbe voluto realizzare il supermercato h24. Nel 2016 vi è stata una nuova indagine patrimoniale dai militari della Guardia di Finanza, i quali effettuarono una ricos t r u z i o n e documentale a partire dal 2010, analizzando i collegamenti tra criminalità organizzata e attività imprenditoriali e accendendo i riflettori su meccanismi di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal metodo mafioso.