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<Gianni Di Marzio è stato l’incarnazione dell’intelligenza napoletana>. Enrico Fedele, storico direttore sportivo, scopritore di talenti, oggi 76enne ha voluto, con questa frase, sintetizzare quello che è stato il personaggio Di Marzio che ieri ci ha lasciato all’età di 82 anni. < Una perdita che ci rattrista e non è banale dire che Gianni è stato davvero una grande e bella persona e che ci mancherà tanto>
E’ commosso Enrico quando ne parla lui personaggio come Di Marzio che ha dato tanto al calcio e visto che è stato anche direttore sportivo a Salerno nella stagione 1987- 1988 con inizialmente Claudio Tobia allenatore, poi sostituito da Enrico Clagluna, ci racconta ricordando Gianni un simpatico episodio con protagonista proprio l’ex allenatore del Napoli, che in quella stagione era alla guida del Cosenza, squadra che con la Salernitana diede vita ad una lotta bella ed appassionante per la promozione in serie B. <Si, direi un fatto quasi inusuale nel mondo del calcio ma che in quei tempi poteva capitare dice Fedele. E’ il riferimento è alla gara che si disputò proprio contro i calabresi al Vestuti, uno stadio temuto dalle squadre avversarie per i calore e la spinta che i tifosi granata davano alla propria squadra. Dunque questo Salernitana – Cosenza gara per il primato in classifica, folla ovviamente delle grandi occasioni nello stadio di Piazza Casalbore che incuteva certamente timore ai calciatori avversari visto che già dalle 10 di mattina si riempiva. Gianni Di Marzio temeva quella partita e ricordo che il Cosenza non arrivò a Salerno diciamo almeno un’ora prima del fischio d’inizio come si doveva fare. Motivo? I cosentini avevano paura del grande tifo aveva paura e di andare addirittura negli spogliatoi. E dunque Gianni cosa fece? Portò allo stadio Vestuti la sua squadra, in pullman, con i calciatori già in tenuta di gioco solo quaranta minuti prima del fischio d’inizio della gara, pronti a scendere direttamente in campo. Questa sua mossa prese tutti alla sprovvista, forse era la prima volta che capitava un episodio del genere in un campionato di calcio ma che sintetizzano anche la scrupolosità del tecnico in certe situazioni per dare maggiore tranquillità ai propri calciatori. Aggiungo per la cronaca che la partita, quella partita alla fine la vinse il Cosenza per 1 a 0 (gol di Padovano) ed i calabresi al termine della stagione arrivarono con Gianni in panchina in serie B. Noi finimmo alle loro spalle per pochi punti>.
Simpatico questo episodio che ha voluto ricordare Enrico Fedele su un tecnico che, oltre a segnalare il giovane Maradona a Corrado Ferlaino ed avere allenato tantissime squadre nelle sua lunghissima carriera, ha ricevuto anche per due volte il Seminatore d’oro come migliore tecnico, uno anche quando allenava anche la Nocerina nella stagione 1971 – 1972. Un altro ricordo su Di Marzio allenatore lo ha voluto dare anche Salvatore Orilia, storico tifoso granata fin dai tempi del Vestuti. Dice Orilia: < Dispiace che ci abbia lasciato un grande tecnico ed una bella persona. Ricordo che quando veniva a Salerno alla guida delle squadre avversarie riceveva applausi da tutti noi tifosi perchè ci definiva sempre <eccezionali> per i peso importante che avevamo nello spingere i nostri beniamini sul terreno di gioco>