Salerno/Nocera. Green Pass con i falsi vaccini, processo per 17 furbetti del covid rinviati a giudizio dal gup del Tribunale di Salerno al termine dell’udienza preliminare delle settimane scorse. La prima udienza è stata fissata per il prossimo gennaio davanti ai giudici della cittadella giudiziaria del capoluogo. Cinque le persone prosciolte. Le accuse contestate – a vario titolo – sono accesso abusivo a sistema informatico e falso in concorso. Alla base della decisione, su richiesta della procura salernitana, c’è un’indagine che coinvolse oltre 100 persone (107 per la precisione), partita nel 2021, dopo la denuncia presentata da due centri vaccinali di Nocera Inferiore e Scafati. L’inchiesta era partita da una serie di controlli, dai quali emerse che alcune persone erano state vaccinate per più volte, in periodo Covid, nel 2021, nonostante nessuno del personale avesse somministrato loro alcuna dose. Ognuno dei 17 imputati secondo la pubblica accusa, inchiesta dell’allora titolare del fascicolo Giuseppe Cacciapuoti della procura salernitana, avrebbe beneficiato di un falso attestato di somministrazione di prima e seconda dose vaccinale, finalizzato a sua volta alla creazione di un falso certificato amministrativo di avvenuta vaccinazione. Gli inquirenti scoprirono le false vaccinazioni analizzando l’elenco dei vaccinati nei giorni oggetto di denuncia, acquisendo i files delle connessioni alla piattaforma e risalendo ai profili di chi aveva caricato i dati nei giorni indicati. E individuando, infine, le utenze telefoniche usate per l’inserimento dei dati. Le accuse contestate all’origine parlavano di falso commesso da privato, oltre che accesso abusivo a un sistema informatico o telematico (reato che fece scattare la competenza presso la procura di Salerno). Secondo il pubblico ministero titolare del fascicolo d’inchiesta, gli organizzatori del sistema (un dipendente del Villa Martiri di Sarno è stato prosciolto per insufficienza di prove) avrebbero fatto apparire come somministrati vaccini in realtà mai inoculati. Il raggiro si articolava su delle false certificazioni sfruttando la copia di chiavi di accesso (user id e password) attribuite ad un medico vaccinale, per poi accedere indebitamente alla piattaforma informatica Sinfonia gestita, a livello regionale, da Soresa facendo apparire come somministrato ai singoli utenti richiedenti il vaccino Covid-19 che, in realtà, non era stato mai inoculato. A questo punto sarebbe stato facile generare il green pass creato automaticamente dalla piattaforma e servito in tempi di pandemia per accedere a servizi, attività, esercizi pubblici e privati, luoghi di lavoro. In 17 vanno a processo mentre la Corte d’appello deve valutare la richiesta di rinvio a giudizio, per circa sessanta persone, prosciolte mesi fa dal gup per i quali la procura ha chiesto il processo.
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