di Pina Ferro
Associazione a delinquere, falso truffa ai danni dello Stato. Con queste accuse il pubblico ministero Vincenzo Montemurro ha chiesto al Gup Boccassino il rinvio a giudizio di settanta persone tutte coinvolte nell’inchiesta dei falsi invalidi. Ieri mattina si è svolta l’udienza preliminare a carico di: Ida Amabile, Felice Amideo, Nicolino Annunziata, Antonio Armenante
Graziano Avella, Antonello Baldi, Danilo Baldi, Germano Baldi, Giovanni Baldi, Sivano Baldi, Vincenzo Bove, Vincenzo Brescia Morra, Rita Capuano, Angela Carleo, Renato Caterini, Angelo Cermi, Fiore Cimmino, Giuseppe Consalvo, Maria Antonia Coppola, Mario De Prisco, Domenico Di Biasi, Antonello Esposito, Gennaro Ferrara, Lucia Ferrara, Pasquale Ferrara, Antonella Gaeta, Giovanna Gaeta, Bernanrdo Giordano, Pietro Giordano, Diana Guarino, Antonio Gulmo, Massimo Infranzi, Rosa Lamberti, Teresa Lamberti, Giuseppina Lodato, Teresa Lodato, Rosanna Longobardi, Emilia Mannara, Massimo Manzi, Loredana Manzo, Vincenzo Matonti, Antonio Mazzotta, Helga Maria Rosa Narbone, Ezia Nisi, Gennaro Pagano, Carlo Papa, Maria Salsano, Mario Salucci, Carmine Saporito, Giuseppe Senatore (del 1941), Giuseppe Senatore, Michele Senatore, Vincenzo Senatore, Anna Siani, Francesco Saverio Spinelli, Valentina Trapanese, Daniele Trotta, Massimiliano Violante, Vitale Antonio.
Secondo l’impianto accusatorio, l’ex consigliere regionale Giovanni Baldi, avrebbe condizionato l’operato di più commissioni mediche dell’Asl affinchè riconoscessero invalidità inesistenti o, in determinati casi, ne aumentassero la percentuale in modo da consentire l’accesso a ulteriori benefici.
Sempre secondo la Procura il tutto sarebbe stato finalizzato ad aumentare il proprio consenso elettorale e che avrebbe trovato l’ausilio di medici compiacenti, finiti anche loro sotto inchiesta insieme ai presunti beneficiari dell’illecito. L’ipotesi degli inquirenti è quella di uno scambio tra la concessione di pensioni e assegni di accompagnamento e i voti per le elezioni regionali e quelle comunali di Cava de’ Tirreni.
Snodo dell’illecito era la seconda commissione medica di prima istanza per la valutazione delle pratiche d’invalidità a Cava e Vietri, di cui Salucci era presidente e alla quale erano indirizzate le segnalazioni di Baldi.
Nella lista degli imputati figurano alcuni dei componenti dell’organismo (tra cui l’assistente sociale Gennaro Pagano di Nocera Superiore e il neurologo salernitano Vincenzo Brescia Morra) e i pazienti che sarebbero stati favoriti, come l’imprenditore edile Vincenzo Matonti di Cava, che in cambio della concessione dell’invalidità avrebbe eseguito lavori di ristrutturazione in una casa del salernitano Antonio Mazzotta, impiegato dell’Inps che avrebbe contraffatto i protocolli facendo risultare visite domiciliari mai avvenute
Nell’ottobre del 2013, quando scattarono gli arresti, l’ordinanza cautelare raggiunse Baldi e altre otto persone.
Il 7 dicembre la prossima udienza.