di Luca Capacchione
Un’area per la somministrazione di cibi e bevande concessa a un parente del consigliere comunale, invece che all’imprenditore che aveva diritto alla proroga della concessione alla luce delle norme Covid. È stata questa vicenda a far finire agli arresti domiciliari Francesco Falcone, ex presidente del consiglio comunale di Battipaglia, nella prima giunta Francese ed attualmente consigliere comunale, che ieri mattina è stato interrogato. Scena muta davanti al gip, l’imputato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ieri il consigliere comunale eletto con la lista “Con Cecilia” si è presentato dinanzi ad Alfonso Scermino, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Accanto a lui l’avvocato di fiducia, il penalista Raffaele Francese affiancato dall’amministrativista Pasquale Rago, al quale è stato conferito mandato ulteriormente. L’imprenditore edile si è riservato, in attesa che la difesa abbia tutti gli atti delle indagini coordinate dal pubblico ministero Elena Cosentino, che si è avvalsa del supporto dei finanzieri del Comando provinciale di Salerno. Il già presidente del Consiglio comunale è ai domiciliari con l’accusa di tentata concussione ai danni del titolare di una attività ambulante. Secondo quanto ricostruito, un dirigente comunale, dietro pressioni esercitate da Falcone, con un nuovo provvedimento amministrativo avrebbe concesso la stessa area a un parente dell’indagato, nonostante fosse stata presentata dall’imprenditore primo assegnatario una richiesta di proroga della concessione avanzata, istanza che avrebbe dovuto essere accolta in ragione della normativa emergenziale vigente a causa dello stato di pandemia da Covid-19. Successivamente, sarebbero stati disposti, in concorso con due ufficiali della Polizia locale (di cui uno ora in pensione), ripetuti controlli nei confronti del ritenuto legittimo assegnatario della concessione, al fine di indurlo ad abbandonare l’area assegnatagli. L’ipotesi investigativa della Procura è che Falcone abbia agito per “salvare” il posteggio fuori mercato da sempre riservato al nipote omonimo. Al momento Falcone non starebbe valutando l’ipotesi di dimettersi, nonostante sia arrivata la sospensione in via provvisoria dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia, nonostante la dichiarazione di garantismo fatta dalla coordinatrice Spera. Falcone aveva aderito qualche mese fa al partito di Giorgia Meloni, divenendo membro di diritto del consiglio direttivo locale. Intorno alla situazione si è creata una fascia di protezione solidale da maggioranza e opposizione, che, sia in consiglio che fuori, non hanno fatto mancare la propria fiducia nella magistratura e l’attribuzione di stima nei confronti di Falcone stesso. Per evitare però che i lavori del Consiglio Comunale possano essere impediti o aggravati dall’assenza del consigliere, potrebbe essere il prefetto di Salerno Francesco Russo, a sospenderlo, dandone comunicazione al presidente Angelo Cappelli e alla segretaria generale Clara Curto. Al suo posto in caso di sospensione potrebbe entrare in consiglio Francesca Napoli, già assessore al commercio, attività produttive, Suap, turismo e agricoltura del Comune di Battipaglia, prima dei non eletti della lista “Con Cecilia” con 228 preferenze alle scorse elezioni amministrative.