di Andrea Pellegrino
La Cofima sotto i riflettori della Corte dei Conti. La vicenda già finita all’attenzione della Procura della Repubblica di Salerno e del Tribunale amministrativo, ora sarebbe sulla scrivania dei giudici contabili che indagano, naturalmente, sul presunto danno erariale. E, secondo le prime stime, il danno sarebbe abbastanza ingente. Si parla di una procedura che supera i quattro milioni di euro.
Il bene fu acquistato dal Comune di Cava de’ Tirreni nel 2010 e fu oggetto di una inchiesta condotta dal pm Montemurro che portò anche alle perquisizioni all’alba nelle abitazioni dei consiglieri comunali della passata amministrazione Galdi.
Da allora la vicenda è approdata anche davanti al Tar nel mentre ora il contenzioso pende ancora davanti al Consiglio di Stato.
Una storia di presunti abusi edilizi, lottizzazioni e di procedure amministrative passate al vaglio della giustizia e che ora approdano alla Procura regionale della Corte dei Conti. Un esposto dell’ex sindaco Luigi Gravagnuolo avrebbe acceso i riflettori a Napoli che ora chiedono chiarimenti al Comune di Cava de’ Tirreni. Il fascicolo alla Corte dei Conti, a quanto pare, sarebbe stato già aperto. Sostanzialmente, non si è mai capito quale fosse il reale scopo – da parte dell’ex amministrazione Galdi – dell’acquisto dell’area Cofima, attraverso un mutuo di 4 milioni e 644mila euro che pesa notevolmente sulle casse comunali.
Ma non solo, i successivi “errori” amministrativi avrebbero anche impedito di sanare le opere abusive presenti, non avendo proceduto al condono nei successivi centoventi giorni dall’aggiudica all’asta dell’immobile.
Insomma, oltre il danno la beffa. Il Comune, ad oggi, pagherebbe un mutuo per un immobile inutilizzato ed in parte abusivo. A conti fatti: mille euro al giorno per i cittadini metelliani. Cifre che oggi sono all’attenzione della Corte dei Conti.
Il bene fu acquistato dal Comune di Cava de’ Tirreni nel 2010 e fu oggetto di una inchiesta condotta dal pm Montemurro che portò anche alle perquisizioni all’alba nelle abitazioni dei consiglieri comunali della passata amministrazione Galdi.
Da allora la vicenda è approdata anche davanti al Tar nel mentre ora il contenzioso pende ancora davanti al Consiglio di Stato.
Una storia di presunti abusi edilizi, lottizzazioni e di procedure amministrative passate al vaglio della giustizia e che ora approdano alla Procura regionale della Corte dei Conti. Un esposto dell’ex sindaco Luigi Gravagnuolo avrebbe acceso i riflettori a Napoli che ora chiedono chiarimenti al Comune di Cava de’ Tirreni. Il fascicolo alla Corte dei Conti, a quanto pare, sarebbe stato già aperto. Sostanzialmente, non si è mai capito quale fosse il reale scopo – da parte dell’ex amministrazione Galdi – dell’acquisto dell’area Cofima, attraverso un mutuo di 4 milioni e 644mila euro che pesa notevolmente sulle casse comunali.
Ma non solo, i successivi “errori” amministrativi avrebbero anche impedito di sanare le opere abusive presenti, non avendo proceduto al condono nei successivi centoventi giorni dall’aggiudica all’asta dell’immobile.
Insomma, oltre il danno la beffa. Il Comune, ad oggi, pagherebbe un mutuo per un immobile inutilizzato ed in parte abusivo. A conti fatti: mille euro al giorno per i cittadini metelliani. Cifre che oggi sono all’attenzione della Corte dei Conti.