Al triplice fischio di Maresca al Penzo di Venezia la festa all’Arechi è deflagrata con una forza dirompente, lacrime di gioia hanno solcato il viso dei trentamila cuori granata che assiepavano lo stadio fin dalle prime ore del pomeriggio. La festa organizzata dalla società in gran segreto si è riversata sul terreno di gioco, con le famiglie di calciatori e dirigenti piombata sul prato verde al ritmo della musica del deejay Marco Montefusco e della voce dello speaker Luca Scafuri. Prima una suggestiva sciarpata sulle note di Vattene Amore ha aperto la festa, un richiamo alla storica promozione in serie B della stagione 89/90. Subito dopo la musica dance anni Novanta è stata quella più gettonata, con il ritornello “Che ci posso fare su puzzo di pesce” che l’ha fatta da padrone. Intanto i calciatori ed il tecnico Nicola si scatenavano con giri di campo e con i classici gavettoni. Irrefrenabile la corsa dell’allenatore della Salernitana che, braccia al cielo, ha fatto il giro di campo di corsa mentre i tifosi granata esultavano ed invocavano il suo nome. Nel frattempo un boccione di birra è comparso in campo con i calciatori, da Gagliolo a Capezzi, da Schiavone a Bonazzoli, che hanno brindato alla salvezza. La curva sud ha srotolato un altro striscione, dopo la mega coreografia di inizio partita, che recitava un eloquente “Grazie Ragazzi”. Ovviamente anche il presidente Danilo Iervolino ha preso parte, assieme alla propria famiglia, alla festa prendendo la parola e ringraziando a gran voce il popolo granata che, nel frattempo, lo acclamava. Poco dopo è apparso un cannone sparacoriandoli che posizionato a centrocampo a reso l’atmosfera ancor più “granata”. Dopo più di un’ora di festeggiamenti la gente ha lasciato l’Arechi invadendo le strade e continuando la celebrazione per le strade cittadine. (m.d.m.)