Emergenza Covid, settore dell'edilizia di nuovo in crisi - Le Cronache
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Emergenza Covid, settore dell’edilizia di nuovo in crisi

Emergenza Covid, settore dell’edilizia di nuovo in crisi

Il settore dell’edilizia fortemente in crisi a causa dell’emergenza Coronavirus. In questi giorni, infatti, si stanno riacutizzando le richieste di cassa integrazione. A lanciare l’allarme è Giuseppe Marchesano, responsabile della Filca Salerno secondo cui l’incertezza e la paura per l’aumento del numero di casi Covid nella provincia di Salerno sta di fatto provocando una forte contrazione delle attività lavorative edili. “Oggi, abbiamo gli strumenti normativi previsti e messi a disposizione dal decreto legge di Agosto, che concedono il beneficio di altre 18 settimane di cassa integrazione ed il blocco dei licenziamenti fino al 31 dicembre non sono sufficienti perchè le condizioni generali e le prospettive del settore se non saranno aumentate le settimane di cigo ed allungati il periodo di blocco dei licenziamenti – ha dichiarato il tesponsabile Filca Cisl Salerno – Rischiamo una vera ecatombe ed avremo lavoratori che dovranno affrontare un lungo periodo di inattività, sommato ad un anno dove si è lavorato poco o niente”. Condizioni queste che metterebbero ancora più in ginocchio il settore, con l’avvicinarsi dell’inverno per molte famiglie che storicamente hanno sempre affrontato la contrazione fisiologica delle attività produttive, legate alle condizioni climatiche, non avendo alle spalle un periodo di attività lavorativa a pieno regime nel quale hanno potuto incamerare risorse utili al sostentamento di tutte le esigenze familiari. “Molti lavoratori, rischiano di non poter raggiungere neppure il numero minimo di ore lavorate e versate alle Casse Edili, con le quali avrebbero la possibilità di richiedere un contributo economico per l’acquisto dei libri di testo per i figli, ed altre assistenze che la cassa edile riconosce ai soli lavoratori che versano contributi quando lavorano – ha poi aggiunto Marchesano – La speranza di ripresa, ad oggi ha solo un nome, e si chiama speranzabonus ( SuperBonus al 110%), che deve trovare strade di accesso più “leggere” dal punto di vista burocratico, naturalmente il tutto rinviato quando le condizioni climatiche saranno più stabili in poche parola la prossima primavera”. Questo è secondo il sindacalista Marchesano, il periodo in cui il settore potrebbe iniziare un periodo di svolta e rilancio forte, di cui molti lavoratori edili ed attività connesse hanno bisogno. “Il pericolo reale che incombe e che dopo la fine del blocco dei licenziamenti si rischia un licenziamento di massa in un settore già fermo e con problemi occupazionali da anni”, conclude il sindacalista. Post emergenza, dunque, si rischia di perdere altri posti di lavoro in un settore già fortemente in crisi.