Elio Giusti: vaccini, vaccini, a Salerno frenata preoccupante - Le Cronache Ultimora
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Elio Giusti: vaccini, vaccini, a Salerno frenata preoccupante

Elio Giusti: vaccini, vaccini, a Salerno frenata preoccupante

di Erika Noschese

 

 

Le vaccinazioni globali hanno subito una frenata preoccupante, con un peggioramento significativo dal 2010 che la pandemia di Covid-19 ha ulteriormente aggravato. Secondo un recente studio pubblicato su The Lancet, nel 2023 ben 15,7 milioni di bambini non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino essenziale nel primo anno di vita, come quelli contro difterite, tetano e pertosse. Un quadro allarmante che vede un arretramento delle coperture vaccinali in quasi la metà dei Paesi del mondo, con conseguenze già visibili in termini di recrudescenza di malattie come morbillo e poliomielite, anche nei Paesi ad alto reddito.

Per approfondire questa crisi e comprendere le implicazioni per il nostro territorio è necessario l’autorevole apporto del dott. Elio Giusto, Presidente provinciale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) di Salerno: esploreremo le cause di questo preoccupante declino, l’impatto della disinformazione e dell’esitazione vaccinale, e le strategie che la medicina generale può adottare per invertire questa tendenza e rafforzare la protezione della salute pubblica.

I dati nazionali e internazionali mostrano un preoccupante calo delle coperture vaccinali. Qual è la situazione specifica nella provincia di Salerno in termini di adesione alle vaccinazioni pediatriche obbligatorie e raccomandate? Ci sono stati dei cali significativi rispetto al periodo pre-pandemico?

«Attualmente, anche nella provincia di Salerno si registra un calo delle coperture vaccinali, in linea con il trend nazionale post-pandemico. Le vaccinazioni pediatriche obbligatorie (come quelle contro morbillo, parotite, rosolia, difterite, tetano, pertosse e poliomielite) hanno subito un leggero decremento rispetto al periodo pre-COVID, con una maggiore flessione per le vaccinazioni raccomandate, come quelle contro il meningococco B o il papillomavirus (HPV). Le coperture restano generalmente superiori alla media regionale, ma permangono differenze tra distretti sanitari, in particolare in alcune aree periferiche e rurali».

Lo studio evidenzia come la disinformazione e l’esitazione vaccinale siano fattori cruciali. Nella provincia di Salerno, quali sono le principali barriere o preoccupazioni che i medici di medicina generale riscontrano tra i genitori riguardo alle vaccinazioni dei propri figli? Come la FIMMG di Salerno sta affrontando questo problema a livello locale?

«I medici di medicina generale, nella nostra provincia, segnalano come principali ostacoli alla vaccinazione pediatrica: 1. la disinformazione diffusa soprattutto attraverso i social media; 2. la sfiducia verso le istituzioni sanitarie acuita durante la pandemia; 3. dubbi sulla sicurezza e sulla necessità delle vaccinazioni, soprattutto per quelle raccomandate; 4. difficoltà logistiche e organizzative (es. accesso agli ambulatori, orari poco flessibili per i genitori lavoratori). La FIMMG Salerno sta intervenendo con campagne informative mirate, incontri formativi per medici e genitori, e collaborazioni con le scuole e le amministrazioni comunali per rafforzare la fiducia nei confronti delle vaccinazioni. È in corso anche un progetto di counselling vaccinale presso gli studi di medicina generale, che consente un’interazione più diretta e rassicurante con le famiglie».

Il testo suggerisce di rafforzare i sistemi di assistenza sanitaria di base. In che modo la medicina generale a Salerno e provincia può contribuire in maniera più efficace al recupero delle coperture vaccinali e alla promozione di una cultura vaccinale più solida tra la popolazione? Ci sono progetti o strategie specifiche in atto o in programma?

«Il ruolo della medicina generale è cruciale per il recupero delle coperture vaccinali. In provincia di Salerno, stiamo lavorando per: 1. integrare i dati vaccinali nei software gestionali degli studi per un monitoraggio più efficace; 2. attivare richiami telefonici personalizzati alle famiglie dei bambini non in regola; 3. promuovere la somministrazione di alcune vaccinazioni direttamente presso gli studi MMG; 4. rafforzare la rete territoriale con le ASL per ottimizzare le attività vaccinali scolastiche e comunitarie. Un progetto pilota in alcuni comuni del Vallo di Diano e della Piana del Sele sta testando una sinergia tra MMG, pediatri e farmacisti per la promozione e somministrazione dei vaccini».

Si parla di “adattarsi ai contesti locali” per migliorare la copertura vaccinale. Quali sono le specificità del territorio salernitano (es. aree geografiche, fasce socio-economiche, presenze di comunità particolari) che richiedono un approccio mirato per la promozione delle vaccinazioni, e come la FIMMG si interfaccia con queste realtà?

«La provincia di Salerno presenta un territorio molto eterogeneo. Le aree interne (come l’Alto Cilento o il Vallo di Diano) soffrono di difficoltà logistiche e scarsa presenza di servizi sanitari, mentre in alcune zone costiere o periurbane si registrano fasce di popolazione con livelli socio-economici più bassi e minor accesso alle informazioni sanitarie.

Inoltre, la presenza di comunità straniere o itineranti richiede approcci culturalmente sensibili. In tal senso, la FIMMG sta collaborando con associazioni di volontariato e mediatori culturali per diffondere messaggi vaccinali multilingue e favorire la fiducia e l’accesso».

Considerando l’aumento di casi di morbillo in Europa e negli Stati Uniti, e in generale il rischio di riemergere di malattie debellate, quali sono le misure preventive e di monitoraggio che, a suo avviso, andrebbero intensificate a livello provinciale per evitare un ritorno di queste patologie e per garantire la sicurezza della comunità salernitana, in particolare dei più piccoli?

«L’aumento dei casi di morbillo in Europa e negli Stati Uniti ci impone una vigilanza attiva. A livello provinciale, proponiamo: 1. una sorveglianza epidemiologica potenziata, con segnalazioni tempestive dei casi sospetti; 2. campagne straordinarie di recupero per i non vaccinati, in particolare adolescenti e giovani adulti; 3. percorsi di formazione continua per MMG e pediatri su diagnosi precoce e comunicazione efficace con le famiglie; 4. investimenti in sistemi digitali per l’allineamento tra anagrafi vaccinali, medici di famiglia e ASL. La sicurezza della comunità passa attraverso una strategia territoriale integrata, che unisca la competenza clinica dei medici, l’efficienza dei servizi sanitari e la partecipazione consapevole dei cittadini».