di Michele Sarno*
Anni fa innalzammo una bandiera di libertà nel momento in cui una politica miope ed incapace di cogliere il senso delle istituzioni ipotizzava di accorpare la Corte di Appello di Salerno a quella di Napoli per realizzare un progetto di regionalizzazione. Un progetto nato dalla inconsapevolezza che l’eliminazione ed il taglio dei luoghi in cui si amministra giustizia rappresentano un attentato alla democrazia .Allora sventammo tutti insieme questa stortura e Salerno segui’ la strada della Camera Penale da me presieduta ed oggi le nuove generazioni godono di quello che facemmo a difesa delle battaglie degli avvocati che ci avevano preceduto e che ci avevano donato la Corte di Appello. Ma purtroppo , nel più perfetto stile cinematografico, alle volte ritornano. Ritornano alla carica tentando un nuovo ratto che non e’ la sottrazione di un riferimento di giurisdizione , ma , cosa ancora più grave, la eliminazione della memoria del Palazzo di Giustizia attraverso una nuova eventuale destinazione finalizzata ad una bieca speculazione. E’ il momento di dire basta!!! Basta ad una politica purtroppo assente ed incapace di difendere la storia di una città già fin troppo mortificata. Ed e’ per questo che invito tutti ad una seria ed attenta riflessione ad evitare di strappare la bandiera di una parte della storia della nostra città. Una storia che abbiamo come salernitani il dovere di rispettare senza distinzioni ideologiche senza barriere intellettuali alimentati solo dal desiderio di difendere la nostra città. Sia l’occasione per non dividerci e dimostrare che sulle cose che contano prevale il nostro orgoglio di essere salernitani. E per questo invito tutti a garantire una destinazione pubblica del Palazzo di Giustizia. Una destinazione pubblica che garantisca nel contempo una finalità sociale e culturale. Nella consapevolezza che la storia non ci appartiene per cancellarla ma per tramandarla ai nostri figli.
*Presidente Emerito Camera Penale Salernitana