di Arturo Calabrese
Il sindaco di Agropoli Roberto Antonio Mutalipassi riesce nella difficilissima che a pochi al mondo riesce: riesce a scontentare tutti. È il caso della rivoluzione dell’edilizia scolastica cittadina tra abbattimenti e delocalizzazioni, tra trasformazioni e riconversioni. Nel piano di Palazzo di Città, ad esempio, vi è lo spostamento del Liceo Classico, che oggi sorge nel centro cittadino, in un altro luogo e un diverso sfruttamento della struttura che oggi ospita la scuola.
Tra i tanti detrattori, vi è anche la dirigente Anna vassallo che affida ai social un lungo e critico intervento: «Le scuole non si abbattono – scrive la dirigente – si riqualificano coniugando l’eredità della storia dei luoghi con la cultura e l’innovazione tecnologica, valorizzandole come bene comune che appartiene alla collettività e che ha funzioni culturali, ricreative, sociali, sportive. Le scuole non sono mere contenitrici in muratura, edifici anonimi che ospitano studenti e studentesse, ma sono i luoghi dove l’individuo si forma, cresce, costruisce la propria identità personale nella relazione con gli altri, stabilisce legami affettivi».
«Le scuole raccontano le storie di tanti, ne custodiscono i ricordi, sono il punto di riferimento della memoria personale e collettiva e questo crea il senso di appartenenza ad un luogo, ad un territorio. Noi abbiamo con le cose, con i luoghi, con la gente un vincolo di memoria che si esprime nella nostra identità culturale. Ci sono radici che non possono essere estirpate, storie che non si devono cancellare, testimonianze che devono restare, valori a cui dare nuova linfa. Su questo si costruiscono il presente e il futuro».
Parole semplici e chiare ma dalla straripante forza che ben delineano la posizione di Anna Vassallo. In effetti, la vicenda dell’edilizia scolastica ad Agropoli sta facendo molto discutere tanto i cittadini quanto lee opposizioni sia esse consiliari che extraconsiliari. È il caso dei consiglieri di minoranza Raffaele Pesce e Massimo La Porta che bocciano i progetti dell’amministrazione e che portano, nel caso di La Porta, il caso in consiglio comunale.
«Ho riletto attentamente il programma amministrativo di Mutalipassi – ragiona – riscontro in alcuni passi del programma elettorale e precisamente in alcuni capitoli delle forti “incongruenze” rispetto a quello che hanno affermato sia il Sindaco che l’assessore alla visione territoriale nell’ultimo consiglio comunale».
«Quello che fa paura è l’accenno a nuove funzioni “commerciali e residenziali” del “nostro” liceo – dice invece Pesce – passino le funzioni sociali e culturali, ma le “commerciali e residenziali” evidenziano, ancora una volta, un chiaro intento speculativo». Anche Gennaro D’Amico, vicecoordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, dice la sua: ««Gli interventi, che prevedono l’abbattimento della Scuola Materna Madonna delle Grazie e l’abbandono della sede storica del Liceo Classico Alfonso Gatto, non vanno a tutelare l’interesse di due arterie fondamentali del nostro centro cittadino, ovvero Piazza Vittorio Veneto e Via Pio X. Togliere un bacino di utenti di circa 2.000 persone al giorno è una strategia dannosa e che nuoce profondamente a tutti gli esercenti e alle attività commerciali».