E’ tornato al suo antico splendore il busto argenteo di San Gregorio VII, grazie al restauro effettuato, in circa tre mesi di lavoro, dai restauratori Cristina De Vita e Carlo Pagano, da poco coniugi, che hanno operato soprattutto sulle disconnessioni presenti nell’opera:<<La base lignea era molto danneggiata a causa della presenza dei tarli. Abbiamo effettuato una importante opera di disinfestazione e di consolidamento della stessa. Abbiamo smontato tutto il busto, già restaurato verso la fine dell’800, che era ossidato. Tutta la superficie è stata liberata con dei prodotti che hanno fatto risplendere la lucentezza del tempo. La croce sulla mitria era ancorata con della colla e molti dei pezzi mobili erano attaccati con del filo di ferro. Abbiamo restaurato anche il pastorale”, ha spiegato la restauratrice Cristina De Vita che insieme al marito, ha restaurato anche i busti argentei di Sant’Ante e San Matteo:”Restano da restaurare i due ultimi busti argentei che sono molto rovinati: quelli di San Caio e quello di San Fortunato”. Il restauro, che è stato presentato ieri nel Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile, alla presenza di numerose autorità, civili, militari e rotariane, è stato reso possibile grazie al contributo del Club Rotary Salerno Est, presieduto dalla dottor Antonio Napoli , (il progetto è partito durante il mandato del Past President Ernesto Levi, coadiuvato dal Consigliere Alfonso Pellegrino), e della Fondazione della Comunità Salernitana, presieduta dall’imprenditore Giovanni Vietri. Il Presidente Antonio Napoli, ha ricordato le finalità e le iniziative del Rotary International e l’impegno dei soci rotariani del Salerno Est, a favore, sia delle comunità internazionali, sia di quelle locali:”Il Rotary è da sempre impegnato nella difesa del patrimonio culturale locale a tutti i livelli. In questo anno sociale- ha spiegato il dottor Napoli – abbiamo in cantiere diciassette progetti, tra i quali due internazionali: quello a favore della comunità del Sud Sudan con la Fondazione Rachelina Ambrosini e l’Azienda Ospedaliera Universitaria e quello per la casa famiglia creata in Mozambico dal socio rotariano Piergiorgio Turco e da padre Antonio Triggiante, e quindici locali, tra i quali un restauro all’interno della Cattedrale di Salerno.” Il Presidente della Fondazione della Comunità Salernitana, l’imprenditore Giovanni Vietri, ha spiegato le finalità della sua Fondazione e ricordato che :” Per il terzo anno consecutivo abbiamo contribuito al restauro dei busti argentei portati in processione. Una comunità coesa ha l’impegno di non lasciare che questo patrimonio vada disperso”. Il dottor Vietri ha assicurato che nei prossimi anni saranno restaurati anche gli altri due busti argentei. La dottoressa Rosanna Romano, funzionaria della soprintendenza B.S.A.E. di Salerno, ha ricordato che la figura di San Gregorio VII è strettamente legata alla fondazione del Duomo:”E’ stato un grande Papa dell’XI secolo che si trovava a Salerno quando Alfano I, primo vescovo di Salerno, costruiva la cattedrale in onore di San Matteo. Il busto argenteo è stato realizzato, nel 1742, da Giacinto Buonacquisto, argentiere operante nel regno di Napoli e Sicilia nel XVIII secolo, mentre il capo d’argento, che è del 1612, è stato realizzato cavo per utilizzarlo come reliquiario”. Il professor Giuseppe Acocella, dopo aver raccontato di aver assistito, all’età di sei anni, nel 12.07. 1954, insieme allo zio, lo storico sacerdote salernitano Nicola Acocella, alla ricognizione della salma del Pontefice, ha spiegato l’importanza di Gregorio VII:<“La città di Salerno è legata a questo busto, ma soprattutto alla storia di Gregorio VII che rappresentò la vitalità della chiesa che rivendicò la sua indipendenza, mille anni fa, e per questo fu costretto a ripararsi a Salerno che gli diede accoglienza e dove morì”. Le conclusioni sono state affidate al Vescovo Monsignor Luigi Moretti, che ha sottolineato l’importanza di restaurare opere come il busto di San Gregorio VII:” Questo è il terzo restauro che è stato realizzato. Ormai sta diventando un appuntamento che ci introduce alla Festa di San Matteo. Mi complimento con tutti coloro che sono stati coinvolti. Anche questo è uno dei segni di attenzione a questa presenza importante che ha fatto storia non solo a Salerno. Gregorio VII è stato un grande Papa e un grande Santo”. Alla presentazione hanno assistito, emozionati, i venti portatori della paranza di San Gregorio VII capitanati dal capo paranza Silvio Sivoccia, che porta il santo da 56 anni, da quando aveva 17 anni. Sarà possibile ammirare in tutto il suo splendore, il busto argenteo di San Gregorio VII già da oggi, all’interno del Duomo, dove, in occasione del triduo, sono esposte tutti le statue dei santi.
Aniello Palumbo